di Anna Messia
è finita nel pacchetto delle società che il Comune di Roma ha intenzione di dismettere, assieme alla quota in Bcc Roma o in Adr. Nel caso di Adir, le Assicurazioni di Roma, il sindaco Ignazio Marino ha scelto in verità la strada della liquidazione, preferendo «ritirarsi» dal mercato assicurativo, visto che «le polizze offerte dalla compagnia (che assicura tra l’altro gli autobus di Roma) hanno prezzi più alti di quelle che si trovano sul mercato», come dichiarato da Silvia Scozzese, l’assessore al Bilancio di Roma Capitale, nella conferenza di presentazione del bilancio previsionale 2015. L’intenzione sarebbe quindi quella di tagliare i costi per assicurare i mezzi pubblici di Roma. Eppure, come messo nero su bianco il 13 gennaio dal presidente di Adir, Giorgio Gallone, nominato proprio da Marino a novembre 2013 e affiancato venerdì scorso dal direttore generale Andrea Toschi (già direttore finanza), la compagnia si appresta a chiudere il bilancio 2014 con ottimi risultati, che potrebbero consentire all’azionista di incassare già quest’anno un interessante dividendo, pari a circa 10 milioni di euro. La compagine è composta da Roma Capitale, che controlla direttamente il 74,35% della mutua, mentre il resto è nelle mani di Ama, Atac e Cotral. «La compagnia, a seguito dell’opera posta in essere nello scorcio del mandato a me conferito, ha avviato un processo di consolidamento dei conti e di rafforzamento patrimoniale che evidenzierà i primi risultati già alla chiusura del bilancio 2014, il primo completamente gestito dalla scrivente presidenza», sottolinea Gallone. «In particolare, dai dati attuali si stima un utile di esercizio, al netto delle imposte, superiore ai 20 milioni di euro, oltre a plusvalori latenti derivanti dalla proficua attività finanziaria posta in essere nel periodo». Per la mutua nata nel 1971 si tratterebbe di uno dei migliori bilanci della sua storia (che pure non ha mai avuto perdite) «che potrebbe configurare l’erogazione di un dividendo verso la compagine sociale che possa sostanziarsi in circa 10 milioni», aggiunge Gallone. Nel 2014 sono stati anche sciolti i nodi rilevati dall’Ivass, l’autorità di controllo del settore, che aveva messo nel mirino i crediti che Adir vantava nei confronti degli azionisti, in particolare dell’Atac, che nel 2013 doveva rientrare di 57 milioni perché pagava in ritardo le sue polizze. Nel 2014 non ci sono stati nuovi debiti dei soci e per quelli vecchi è stato firmato un piano di rientro che sta procedendo secondo gli accordi. Mentre sul fronte dei prezzi delle polizze Adir ha già applicato una riduzione di oltre il 7% del costo delle coperture erogate al Comune. Ma Marino sembra intenzionato a proseguire dritto verso la liquidazione. Una situazione che preoccupa i sindacati e gli oltre 80 dipendenti di Adir. «No alla chiusura di un’azienda che porta utili e risparmi per il comune», ha scritto ieri in un comunicato l’Ugl Credito di Roma. (riproduzione riservata)