Mezzo milione di nuovi casi di tumore diagnosticati ogni anno nel mondo sono dovuti al sovrappeso o all’obesità. Questa è la conclusione dello studio pubblicato sulla rivista Lancet Oncology dai ricercatori dell’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) di Lione.
Guidati da Melina Arnold, sotto la direzione di Isabelle Soerjomataram, hanno stimato il numero di nuovi casi di tumore causati al sovrappeso o all’obesità.
Lo studio ha messo in parallelo la distribuzione degli indici di massa corporea della popolazione mondiale nel 2002 con le stime di incidenza e mortalità di 27 carcinomi nei dieci anni successivi, nel 2012.
L’équipe ha anche calcolato la percentuale di tumori che avrebbero potuto essere evitati se le persone avessero mantenuto il proprio peso del 1982.
Lo scarto di dieci anni fra i due registri studiati è necessario per valutare il rischio di sviluppare una malattia come il cancro. «Il rischio è spesso spostato nel tempo ed essere troppo pesanti ora non aumenta il rischio di vedersi diagnosticare un cancro oggi», ha spiegato Catherine Hill, epidemiologo presso l’Istituto Gustave Roussy.
Secondo lo studio, il 3,6% dei nuovi casi di tumore negli over 30 sarebbero da attribuire all’eccesso di peso, con un’incidenza molto maggiore nei paesi ricchi rispetto ai poveri: il 64% dei tumori correlati al sovrappeso, secondo gli autori, sono diagnosticati in Nord America e in Europa. Le donne sono maggiormente interessate rispetto agli uomini, soprattutto nei paesi ricchi, dove l’8% dei nuovi casi di tumore femminili sarebbe causato dal sovrappeso, contro «solo» il 3% degli uomini. «Questo si spiega abbastanza semplicemente», ha detto Catherine Hill, «perché la localizzazione dei tumori nei quali il sovrappeso gioca un ruolo interessa maggiormente le donne».
I tumori favoriti dal sovrappeso sono i tumori dell’esofago, del colon-retto, del rene, del pancreas, della colecisti (nelle donne), e il cancro al seno in post-menopausa, del collo dell’utero e delle ovaie.
Il sovrappeso è definito dall’indice di massa corporea (imc), ossia il peso in chilogrammi diviso per l’altezza (in metri) al quadrato. Se l’imc è uguale o superiore a 25 si è in sovrappeso, dal 30 in su si è obesi. Così, un adulto alto un metro e 75 centimetri sarà considerato in sovrappeso se pesa più di 77 chilogrammi e obeso a partire da 92 chilogrammi.
In tutto il mondo, l’obesità è raddoppiata dal 1980 e riguarda un po’ più le donne (300 milioni) che gli uomini (200 milioni). Quanto al sovrappeso, interesserebbe 1,4 miliardi di adulti d’età superiore a 20 anni, all’incirca il 35%.
Se il ruolo dell’eccesso di peso in alcuni tumori è indiscutibile, più difficile è spiegarlo soprattutto perché il sovrappeso è spesso accompagnato da altri fattori di rischio, comportamentali e ambientali. Inoltre, ha aggiunto Catherine Hill, «non sappiamo se è il peso massimo raggiunto a giocare un ruolo o il tempo trascorso da obeso».
Gli esperti sospettano in particolare tre meccanismi: un eccesso di ormoni secreti dal tessuto adiposo; problemi di infiammazione cronica, e fattori meccanici favoriti da sovrappeso (per esempio, reflusso gastroesofageo, che sarebbe interessato nella comparsa del cancro allo stomaco). Inoltre, l’obesità sembra peggiorare la prognosi, con un ritardo nella diagnosi e trattamenti non sempre adatti al peso del paziente, essendo i nuovi farmaci testati su persone di peso normale.
Fermo restando che l’obesità è un fattore importante di rischio per il cancro, aumenta soprattutto la mortalità per patologie cardio-vascolari, ha ricordato Benjamin Cairns (Università di Oxford), in un commento pubblicato su Lancet Oncology. Quanto ai fattori che favoriscono il cancro, il tabacco, seguito dall’alcol, è in testa: ogni anno in Francia, il fumo sarebbe responsabile del 30% delle morti per cancro: 44 mila morti.
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