di Anna Messia
L’afflusso di risparmio che ha premiato le reti di promotori finanziari continuerà anche nel 2015, perché in un mercato caratterizzato da bassi tassi, con il settore immobiliare che soffre per le nuove tasse, il cliente avrà sempre più bisogno di consulenza. Ne è convinto Piermario Motta, numero uno di Banca Generali , che ha chiuso dicembre con una raccolta gestita mensile di 553 milioni, la più alta nella storia della banca, e con una raccolta netta totale nel 2014 di 4,02 miliardi, in crescita del 78% sul 2013 che già era stato un anno record.
Se si aggiungono poi i capitali provenienti dall’acquisizione del ramo di private banking di Credit Suisse, il dato di nuove masse arrivate l’anno scorso sale a 6 miliardi e complessivamente negli ultimi tre anni l’aumento delle masse per BancaGenerali è stato di 13 miliardi. «Anche le banche tradizionali si stanno attrezzando con consulenti, ma le reti di promotori finanziari sono avvantaggiate nel rispondere alle nuove esigenze dei risparmiatori, perché è il loro mestiere e perché sono partite prima», aggiunge Motta, «e questo spiega i numeri di raccolta del settore con 20 miliardi di afflussi registrati l’anno scorso». Nel 2014 Banca Generali ha reclutato 102 nuovi promotori, che hanno già trasferito quasi interamente il portafoglio di circa 1,8 miliardi. «Anche nel 2015 continueremo a reclutare guardando in particolare alla produttività», aggiunge Motta, «con un obiettivo di 80-85 persone». Mentre l’obiettivo di raccolta minima per quest’anno è 2 miliardi. «Un dato prudente rispetto ai 4 miliardi dello scorso anno», commenta Motta, «ma si tratterebbe comunque, togliendo il 2014, del secondo miglior anno nella storia della banca». Insomma, le previsioni restano molto positive anche perché in questi numeri non ci sono gli effetti della voluntary. «Le stime sui flussi che arriveranno dalla voluntary disclosure sono ancora troppo imprecise per fare previsioni, visto che vanno addirittura da 80 a 200 miliardi», aggiunge Motta. «Ma noi siamo pronti e ci siamo attrezzati con prodotti e strutture». Del resto, in occasione dell’ultima edizione di scudo fiscale Banca Generali si piazzò al terzo posto, con 2 miliardi intercettati, subito dopo Intesa e Unicredit . Per quanto riguarda la chiusura del bilancio 2014 BancaGenerali conta di rispettare la media del consensus degli analisti, con l’utile netto compreso tra 153 e 163 milioni. In merito al dividendo Motta assicura che non sarà inferiore allo scorso anno (95 centesimi) anche se il pay out potrebbe calare un po’ rispetto all’80% per mantenere i ratio patrimoniali in linea con quelli della banca pre acquisizioni di Credit Suisse e per avere cassa per eventuali operazioni. (riproduzione riservata)