Normativa Fatca a rallentatore. Non si è ancora concluso, infatti, il primo passaggio alla Camera del ddl di ratifica del Foreign account tax compliance act, la normativa che prevede lo scambio automatico di dati bancari tra il fisco italiano e quello americano. Il ritardo accumulato, però, non sembra preoccupare gli intermediari interessati, banche e assicurazioni in primis. Queste, infatti, stanno procedendo alla raccolta dei dati sui contribuenti americani già dal primo luglio scorso grazie, anche, alla pubblicazione da parte del Dipartimento delle finanze della bozza del decreto attuativo che, però, non potrà considerarsi definitiva fino a quanto il ddl di ratifica non sarà approvato (si veda ItaliaOggi del 24 aprile 2014). I soggetti interessati, quindi, stanno già provvedendo alla raccolta dei dati in modo da essere pronti per la prima scadenza prevista per il 30 aprile prossimo, data entro la quale gli intermediari finanziari italiani dovranno comunicare i dati fiscali relativi ai conti correnti dei soggetti americani all’Agenzia delle entrate. E proprio dall’amministrazione finanziaria, a cui spetterà il compito in un secondo momento di relazionarsi con le Entrate americane, potrebbe arrivare una proroga nel caso in cui la normativa Fatca non dovesse essere approvata in tempi utili. Rischio che, però, ad avviso del relatore per la Commissione finanze della Camera Giovanni Sanga (Pd) dovrebbe essere scongiurato. «Confidiamo nell’approvazione del ddl in Aula prima di Natale», ha spiegato Sanga a ItaliaOggi, «lo slittamento dei lavori, infatti, è stato solo dovuto all’ingorgo dei lavori parlamentari e non da ragioni di merito».
Fatca, intermediari pronti alle scadenze anche senza la legge
di Beatrice Migliorini