L’obbligo per i professionisti c’è, peccato che manchi il provvedimento cui far riferimento. Dallo scorso 15 agosto, infatti, dopo diverse proroghe, tutti i liberi professionisti dell’area medico-sanitaria devono essere coperti per quanto riguarda la responsabilità civile. A indirizzarli sarebbe dovuto intervenire un regolamento ministeriale (attuativo del decreto legge Balduzzi n. 158/2012) in grado di prevedere per il mercato assicurativo paletti precisi per quanto riguarda massimali e premi e dare certezze ai liberi professionisti. Ma così non è stato, e per quel provvedimento, il tavolo tecnico appositamente creato dal ministero della salute, non è riuscito finora, a trovare la quadratura del cerchio. Il risultato? Una situazione da Far west cui sono sottoposte le professioni sanitarie con polizze capestro e premi elevatissimi. Dal un lato, infatti, come segnala l’Ania, le compagnie scappano da questo segmento a forte rischio di contenzioso, dall’altro, quelli che vi rimangono applicano premi che in certi casi faranno rischiare la chiusura di molti studi medici. Al momento quelli più esposti a questo rischio sembrano essere i 160 mila medici che a vario titolo svolgono anche la libera professione.
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