di Antonio Satta
È presto per parlare di inversione di tendenza, ma piccoli segnali di ripresa si cominciano a intravedere. A cominciare dal mercato immobiliare e da quello, collegato, dei mutui. Al seminario nazionale dell’Abi, tenuto nel fine settimana a Ravenna, sono stati diffusi i dati che mostrano questi timidi segnali di riscossa dell’economia, a cominciare dalla ripresa dal totale delle transazioni, che hanno segnato un +3,6%. Ma il dato principale che risulta alle banche è che sono tornati a crescere, al netto di surroghe e sostituzioni anche i nuovi contratti per mutui immobiliari. Nei primi dieci mesi dell’anno la crescita, rispetto all’analogo periodo del 2013, è stata del 30,5%, il che significa che il totale delle somme erogate in questi mesi (20,2 miliardi di euro) è già superiore a quanto distribuito in tutto lo scorso anno. «Da qualsiasi parte lo si guardi», ha commentato il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, «è un dato positivo: se lo si guarda dall’aspetto che ci sono nuovi mutui è un fatto, ma anche se si prendono in esame le surroghe, resta un elemento positivo, che testimonia come il mercato bancario sia divenuto competitivo e il cittadino risparmiatore ha una possibilità di scelta». E un po’ di ottimismo è giustificato anche da altre considerazioni. «Il deprezzamento dell’euro favorirà le esportazioni, il calo del petrolio è un elemento di competitività per i prodotti italiani così come il calo dello spread». E quest’ultimo fattore, secondo Patuelli, è influenzato anche dalla novità dell’Unione bancaria, «i mercati si sentono rassicurati dal fatto che le banche italiane siano vigilate da un soggetto terzo», è infatti la convinzione del presidente dell’Abi, che dal prossimo direttivo della Bce si aspetta il via libera a nuove misure non convenzionali, tra cui l’acquisto di titoli di Stato dei Paesi membri. «Mi aspetto decisioni a maggioranza. Il meccanismo dell’unanimità in Europa, che è stato fondante per decenni, sarà perseguito se possibile. Se no, si procederà a maggioranza anche per l’acquisto di titoli di Stato», ha concluso Patuelli. (riproduzione riservata)