di Anna Messia
Le compagnie di assicurazione europee sono pronte a scendere in campo per sostenere il piano di investimenti da 300 miliardi di euro del commissario europeo Jean Claude Juncker, ma chiedono una revisione di Solvency II in tema di infrastrutture. I gruppi italiani, in aggiunta, iniziano anche a studiare la strategia da seguire per poter diventare una nuova fonte di credito per le imprese, come previsto dal decreto Competitività e come dettagliato dal recente regolamento dell’Ivass.
Per quanto riguarda gli investimenti europei, gli assicuratori di Insurance Europe, associazione che rappresenta le Ania di tutta Europa, esprimo soddisfazione per il piano di investimenti annunciato da Bruxelles, puntando però il dito sulle nuove regole di capitale di Solvency II, che entreranno in vigore a gennaio 2016 e che, se non verranno modificate, rischiano di legare le mani alle compagnie proprio sugli investimenti in infrastrutture, che richiedono altissimi accantonamenti di capitale. «Investimenti rilevanti come quelli previsti dal piano Juncker saranno fondamentali per un futuro di prosperità in Europa», ha dichiarato Michaela Koller, direttore generale di Insurance Europe, ricordando che le assicurazioni sono i più grandi investitori istituzionali d’Europa, con 8.500 miliardi di asset in gestione, «Per questo stiamo esaminando il piano Juncker con interesse, aspettando di aprire la discussione su come rimuovere le barriere e liberare risorse da indirizzare in progetti infrastrutturali o in altri che possano supportare la crescita in Europa». La regolamentazione di Solvency II è ora al voto del Parlamento Ue che non ha però potere di modifica ma potrebbe richiedere un impegno della commissione a sistemare la questione degli investimenti in infrastrutture, possibilmente già nel 2016. Un argomento che tiene alta l’attenzione degli assicuratori europei, mentre in Italia si è aperto anche il dibattito sul tema del finanziamento delle compagnie alle imprese. Per spiegare tutte le novità, anche quelle del regolamento 36 dell’Ivass, l’Ania ha organizzato un workshop a Milano. «L’interesse delle imprese è alto in un contesto in cui i rendimenti sui titoli di Stato si sono ridotti in maniera significativa e le compagnie di assicurazione hanno da gestire asset importanti, in crescita negli ultimi mesi e che in qualche modo cercano un diverso mix fra rischio e rendimento in termini di diversificazione», ha dichiarato il direttore generale dell’Ania Dario Focarelli. All’evento hanno preso parte anche Fausto Parente (Ivass) e il capo della segreteria tecnica del ministero dello Sviluppo Economico Stefano Firpo, oltre a investitori istituzionali che avranno un’opportunità di business in più. «Per le assicurazioni è positiva la possibilità di avere un investimento più consapevole nell’economia italiana», ha concluso Focarelli. «Noi speriamo che questo serva anche all’Italia in termini di crescita e di sviluppo». (riproduzione riservata)