di Claudia Cervini
l board di Banca Carige ha tenuto ieri una riunione fiume per approvare la trimestrale (nei nove mesi la perdita netta è scesa a 329 milioni rispetto agli 1,3 miliardi dello stesso periodo 2013), ma avrebbe anche dato indicazione su modalità e contenuti della risposta da inviare alla Fondazione, azionista di maggioranza relativa con il 19% del capitale che, nei giorni scorsi, ha fatto recapitare una missiva di sei pagine alla banca chiedendo chiarimenti sul piano di rafforzamento del capitale annunciato domenica 26.
Il messaggio è forte e chiaro: l’aumento è l’unica strada, come indicato dalla Bce contestualmente all’esito degli stress test, ma l’ultima parola è affidata proprio all’Eurotower, che in questi giorni sta esaminando il capital plan inviatole dalla banca (il responso è atteso entro fine mese). Sarà il management, insieme ai legali, a stendere il testo definitivo della lettera che verrà inviata all’Ente a brevissimo. In cima alle preoccupazioni della Fondazione c’è l’aumento di capitale, compreso tra 500 e 650 milioni, che la porterebbe a diluirsi pesantemente; ma si tratta di uno sforzo a cuiCarige non vuole sottrarsi e che non vorrebbe nemmeno rimandare, forte appunto delle indicazioni di Francoforte arrivate insieme all’esito degli stress test. La Fondazione, invece, gradirebbe un matrimonio o l’ingresso di un socio forte prima dell’aumento di capitale, situazione che le permetterebbe un maggior margine di manovra e non escluderebbe la sigla di un patto para-sociale con i nuovi azionisti, fatto che le consentirebbe di mantenere un maggior peso nella governance.
Intanto ieri il titolo ha chiuso la seduta a 0,0693 euro, in flessione dell’1% (la performance non va messa in correlazione diretta con i risultati trimestrali che sono stati comunicati soltanto a mercati chiusi). Tornando ai conti relativi ai nove mesi, la raccolta indiretta (23,3 miliardi) cresce dell’1,9% nei nove mesi (+2,0% nell’anno) grazie alla positiva performance del risparmio gestito (11,3 miliardi, +7,7% nei nove mesi e +7,9% annuo). Nel terzo trimestre è stato integralmente rimborsato in via anticipata il residuo del restito Ltro (5 miliardi sui 7 iniziali). (riproduzione riservata)