Il cda di Banca Monte dei Paschi di Siena ha varato, come da previsioni, l’aumento di capitale da 2,5 miliardi, superiore a quello di 2,1 mld, necessario per ottemperare all’esito negativo del Comprehensive assessment e degli stress test di Eba e Bce e inserito nel capital plan da presentare a Bruxelles. In una nota, il gruppo senese ha spiegato che il capital plan approvato prevede la copertura del deficit attraverso il rafforzamento patrimoniale.
Tra le decisioni prese, l’aumento di capitale fino a 2,5 mld massimi, che dovrà essere approvato dall’assemblea straordinaria. Con questo aumento «sarà possibile dotare la banca di un patrimonio sufficiente a colmare in modo più che adeguato gli impatti negativi derivanti dallo scenario avverso dello stress test, continuando a far fronte agli impegni assunti nel piano della banca e a rimborsare integralmente in anticipo gli 1,07 mld di Monti bond prima della scadenza del 2017 prevista nell’ambito degli impegni connessi al piano di ristrutturazione. L’aumento sarà varato nel 2015, dopo l’approvazione del bilancio da parte della Bce». Esso sarà assistito da un accordo di pre-garanzia sottoscritto con diverse banche, che si sono impegnate a sottoscrivere le azioni ordinarie di nuova emissione inoptate «fino a un massimo pari all’ammontare di euro 2,5 miliardi». Ubs sarà global coordinator e joint bookrunner, Citi, Goldman Sachs, e Mediobanca saranno co-global coordinators e joint bookrunners e Barclays, BofA Merrill Lynch, Commerzbank, Deutsche bank e Société générale saranno joint bookrunners.
Il piano prevede anche «azioni non diluitive per gli azionisti, rappresentate da ulteriori misure di capital management stimate in circa 220 milioni mln tramite la cessione di partecipazioni non core e di attivi del portafoglio. Inoltre, Banca Mps metterà in campo altre azioni «già programmate per migliorare l’efficacia del piano di ristrutturazione, con particolare riferimento alla produttività commerciale della banca e accelerare il ritorno alla profittabilità. Tra queste misure, vi sarà un ulteriore de-risking del bilancio, per aumentare il buffer patrimoniale.
Anche ieri, il titolo ha continuato a correre in borsa e ha chiuso la seduta in rialzo del 6,31% a 0,69 euro per azione. Il titolo, che la scorsa settimana aveva perso il 40%, mandando in fumo oltre due miliardi di capitalizzazione, ha recuperato in tre giorni il 15%.
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