Una voluntary disclosure a rate. Sarà possibile, infatti, versare il conto per il rimpatrio dei capitali illecitamente detenuti all’estero non solo in una unica soluzione ma anche, in alternativa, su richiesta dell’autore della violazione, in tre rate mensili. È questa una delle ultime novità in tema di collaborazione volontaria che arriva da un emendamento che riunisce tre proposte simili di Daniele Capezzone (Forza Italia), Filippo Busin (Lega nord), Giulio Cesare Sottanelli (Scelta civica) approvato ieri dall’aula della camera che sta esaminando il testo.
La rateizzazione per la voluntary si affianca al pagamento in un’unica soluzione e sarà effettuato a scelta dell’autore della violazione in tre rate di pari importo.
Inoltre, è stabilito che il pagamento della prima rata deve essere effettuato nei termini e nelle modalità fissate dalla collaborazione volontaria, 15 giorni prima della data per la comparizione e 20 giorni dalla redazione dell’atto.
Il mancato pagamento di una delle rate comporta il venir meno degli effetti della procedura. Ieri l’aula ha esaminato è approvato altri interventi correttivi del progetto di legge che stamattina dovrebbe incassare il primo via libera e traghettare verso il senato.
In particolare con un emendamento di Alessandro Pagano (Ncd) si aggiunge all’elenco delle finalità di occultamento, per cui scatta il reato di autoriciclaggio, le attività imprenditoriali o speculative. In buona sostanza commette reato di autoriciclaggio chiunque sostituisce, trasferisce, impiega in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali e speculative il denaro, i beni o le altre utilità.
Infine due emendamenti a firma Rosi Bindi (Pd), presidente della commissione antimafia, che aggravano le pene irrogate se il reato a monte dell’autoriciclaggio è un delitto mafioso, che ha poi fatto introdurre sanzioni pecuniarie dai 2.500 ai 12.500 nella seconda fattispecie di autoriciclaggio, quella cioè in cui si applica la pena della reclusione da uno a quattro anni se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da un delitto non colposo punito con la reclusione inferiore nel massimo di cinque anni.
Per Luca Pastorino, deputato Pd, che ha fatto inserire la correzione che estende l’autoriciclaggio all’autoconsumo, si «tratta di un provvedimento equilibrato, frutto di collaborazioni di tutti, che ha introdotto un principio coerente con le linee guida Ocse in tema di evasione fiscale». Per Pastorino: «È punita la volontà di occultare e non il caso dell’imprenditore che non paga l’Iva per pagare gli stipendi se lo fa in maniera evidente. Sono soddisfatto», conclude Pastorino, «del lavoro fatto e guardo all’obiettivo raggiunto con l’inserimento dell’autoriciclaggio che mancava nell’ordinamento italiano». In tema di voluntary disclosure, dal suo account twitter il ministro dell’economia Pier Carlo Padoan (@PCPadoan) manifesta ottimismo sull’operazione del rimpatrio dei capitali: «Senza segreto bancario e con autoriciclaggio la voluntary disclosure riporterà capitali in Italia.
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