di Luisa Leone
Rate anche per saldare il conto della voluntary disclosure. Lo prevede un emendamento alla proposta di legge sul rientro dei capitali, approvato ieri alla Camera, dove hanno avuto il via libera anche i primi due articoli del provvedimento, mentre per il terzo, quello che introduce il reato di autoriciclaggio, si dovrà aspettare la seduta di oggi.
Sempre per oggi è atteso anche il via libera definitivo alla legge, che dovrebbe così passare all’esame del Senato, dove si prevede un iter piuttosto snello, dopo il lungo confronto fra le forze politiche andato in scena nei mesi scorsi a Montecitorio.
Tornando alla rateizzazione, l’emendamento, presentato dal presidente della commissione Finanze Daniele Capezzone (Fi), come riformulato dal relatore Giovanni Sanga, prevede che il versamento delle somme dovute per la regolarizzazione dei capitali potrà avvenire in un’unica soluzione oppure essere «ripartito» in tre rate mensili, la prima delle quali dovrà essere versata secondo i «termini e le modalità» previste dalla legge. Se però il contribuente figliol prodigo non verserà anche una sola delle tre tranche, decadrà dalla procedura di regolarizzazione. Una innovazione fortemente richiesta dai professionisti del settore, come sottolineato la scorsa settimana nel manifesto pubblicato da MF-Milano Finanza dopo il convegno sulla voluntary disclosure organizzato dalla Fondazione Antonio Uckmar. Sembrano invece destinate a rimanere inevase le molte altre richieste degli esperti, a partire da quella di stralciare l’introduzione dell’autoriciclaggio dalla legge sull’emersione dei capitali. Anche se la discussione sull’articolo relativo al nuovo reato non è stata conclusa ieri sera, il relatore Sanga ha infatti annunciato il suo parere negativo a tutti gli emendamenti presentati, salvo tre, che non stravolgono però l’impalcatura messa in piedi da Commissione e governo nelle scorse settimane. In particolare, il comma 3 dell’articolo è stato riformulato per definire meglio il campo di applicazione dell’autoriciclaggio, prevedendo che venga punito chiunque «impiega, sostituisce, trasferisce in attività economiche, finanziarie, imprenditoriali o speculative denaro, beni o altre utilità». Vengono poi introdotte multe da 2.500 a 12.500 euro, se il reato presupposto all’autoriciclaggio è punito con una pena inferiore ai cinque anni, mentre prima si prevedeva solo una pena detentiva, ridotta rispetto al caso generale. Nessuno sconto poi, se le condotte sono riconducibili all’associazione mafiosa. Queste ultime due novità dovranno comunque avere il via libera oggi.
Intanto ieri, dopo l’approvazione martedì scorso, delle nuove norme sulla trasparenza fiscale da parte dell’Ecofin, il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan è tornato sulla legge in approvazione: «senza segreto bancario e con l’autoriciclaggio, la voluntary disclosure riporterà capitali in Italia». (riproduzione riservata)