La decisione della Banca d’Italia non avrà alcuna ripercussione su Mediolanum. Questo il parere del fondatore, Ennio Doris. In un’intervista concessa a Class-Cnbc (televisione del gruppo Class editori che partecipa al capitale di Italia Oggi)), Doris apre anche alla possibilità di rilevare parte delle quote che Fininvest dovrà cedere.
Doris ha ammesso che la decisione di Bankitalia «è corretta», visto che Mediolanum è sempre più incanalata nel ruolo di banca.
«Si tratta», ha spiegato, «di una legge europea, che prevede l’alienazione delle partecipazioni bancarie quando si perde l’onorabilità. In questo caso, parliamo di circa un 20%. L’intenzione di Fininvest, mi sembra di capire, è che possano costituire un blind trust che avrà 30 mesi per occuparsi dell’alienazione. È una cosa che a me dispiace molto e quindi dò tutta la mia solidarietà e affetto al mio partner al quale devo moltissimo».
Il flottante è passato dal 30 al 50%, con conseguenti, forti vendite in borsa, il numero uno di Medionamum ha sottolineato che, per il gruppo «non cambia niente, perché già da prima la gestione era in mano alla mia famiglia e quindi non ci sono cambiamenti. Secondo, con la mancanza del patto, la famiglia Doris possiede oltre il 40% delle azioni e quindi ha un controllo di fatto molto solido. Poi, quando la Fininvest cederà le azioni, queste potranno essere cedute all’interno della famiglia o fuori».
Quanto a possibili sinergie tra Fininvest, attraverso Mediaset e Telecom Italia, «non conosco i loro progetti. Spero tanto che la partecipazione rimanga nella sfera della famiglia Fininvest. Al posto loro, cercherei di tenerla, pur nel rispetto della legge, all’interno della famiglia. Ovvio che nel momento in cui la quota dovesse andare al di fuori della mia famiglia, io farei la mia parte».
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