di Luisa Leone
C’è finalmente una nuova Voluntary disclosure. Il testo definitivo del provvedimento è stato approvato ieri dalla commissione Finanze della Camera, dopo diversi rinvii, e sbarcherà oggi in Aula per la discussione generale. L’obiettivo ora è ottenere il via libera alla Camera prima che vi sbarchi la legge di Stabilità, quindi al massimo entro una settimana.
Se l’operazione non dovesse riuscire, il provvedimento potrebbe traslocare in Stabilità o in un decreto ad hoc. «È un teso equilibrato, che da un lato riallinea alcuni aspetti penali per chi aderirà alla Voluntary e dall’altro introduce il nuovo reato di autoriciclaggio, finalizzato a perseguire reati gravi legati al mondo della criminalità organizzata», è il commento del relatore Giovanni Sanga (Pd). Tra le novità dell’ultima ora inserite nel testo, il cui primo firmatario è Marco Causi (Pd), c’è un emendamento che riscrive il comma 3 della norma sull’autoriciclaggio, prevedendo che «fuori dai casi di cui ai commi precedenti», ovvero nei casi di occultamento di denaro o beni, «non sono punibili le condotte per cui il denaro, i beni o le altre utilità vengono destinate alla mera utilizzazione o al godimento personale». Una correzione mirata a rendere più stringente il nuovo reato, punendo anche condotte che prima avrebbero potuto rimanere fuori dal nuovo reato, proprio perché passibili di essere intese come uso personale. Ancora, sono state adeguate le multe previste per il riciclaggio a quelle più salate introdotte per l’autoriciclaggio e quest’ultimo reato è stato inserito nell’articolo 648-quater del codice penale, che disciplina la confisca dei beni derivanti dagli illeciti. Per quanto riguarda l’emendamento presentato dal governo sull’autoriciclaggio, come anticipato la settimana scorsa da MF-Milano Finanza, si prevede una differenziazione delle pene in base alla gravità del reato presupposto ma anche, come già accennato, un’esenzione per chi lavi il proprio denaro per fini personali e non per attività economiche. Nello specifico si prevede l’introduzione nel codice penale di un nuovo articolo dopo il 648-ter (definito 648-ter1), che punisce con la «reclusione da due a otto anni» e una multa da 5 mila a 25 mila euro, «chiunque, avendo commesso o concorso a commettere un delitto non colposo, sostituisce, trasferisce ovvero impiega in attività economiche o finanziarie, denaro, beni o altre utilità provenienti dalla commissione di tale delitto, in modo da ostacolare concretamente l’identificazione della loro provenienza delittuosa». Una pena più blanda, con reclusione da uno a quattro anni, è prevista invece se il reato presupposto è punito con una reclusione inferiore ai cinque anni, come nel caso di truffa ma anche l’infedele o omessa dichiarazione dei redditi. Le pene sono ovviamente più severe se il reato è commesso nell’esercizio di un’attività «bancaria, finanziaria o di altra attività professionale». Nella serata di ieri il provvedimento ha incassato anche il positivo commento del ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, secondo cui la norma sull’autoriciclaggio rappresenta «un passo importante verso la regolarizzazione degli scambi internazionali» e «porterà un contributo tangibile al Paese. Ci aspettiamo l’arrivo di risorse aggiuntive». D’altronde, ha concluso Padoan, «si tratta di uno strumento fondamentale per il contrasto dell’evasione». In linea con questa impostazione, la nuova Voluntary prevede che chi aderirà alla procedura per l’emersione dei capitali non potrà essere perseguito per autoriciclaggio, ovviamente solo per quanto attinente alla collaborazione volontaria. Infine, è stato esteso a settembre 2014 il periodo entro il quale le violazioni commesse saranno sanabili ma il termine ultimo per aderire resta settembre 2015. (riproduzione riservata)