Dopo due anni di cali, Ikea Italia è tornata a crescere, con un fatturato di 1,554 mld di euro (+1,8%) tra il 1° settembre 2013 e il 31 agosto 2014. A tracciare il bilancio dell’anno è stato l’a.d., Lars Petersson. Al fatturato hanno contribuito il settore del mobile per 840 mln e i complementi di arredo per 610 mln. Nel mobile, la quota di mercato in Italia è salita al 9,4% rispetto all’8,9% dell’anno passato. I visitatori dei 21 negozi sono stati 47,2 mln, +5,7%.
È stato positivo l’impatto del nuovo negozio di Pisa, aperto a marzo 2014, che, fino ad agosto, ha registrato un fatturato di oltre 37 milioni di euro. «Senza la nuova apertura di Pisa», ha spiegato Petersson, «il fatturato avrebbe avuto una lieve crescita, intorno allo 0,5%». Per il futuro, Ikea punta in Italia ad allargare l’e-commerce (che ha portato a 23,2 milioni di vendite) e ad aumentare i punti vendita, ma non prima del 2016. Il gruppo punta su Roma (terzo negozio), Milano (quarto negozio vicino a Varese), Verona, in Sardegna vicino a Cagliari e a Palermo. Va avanti il progetto di Perugia.
Intanto, Ikea punta a entrare nel mercato assicurativo. Secondo alcune fonti, entro le prossime settimane la società testerà la vendita di una serie di prodotti assicurativi in alcuni dei suoi store. Il gruppo ha confermato di aver iniziato, l’1 ottobre, la vendita in alcuni negozi svedesi di prodotti assicurativi per la gravidanza e l’infanzia sotto il brand Omifall. Secondo le fonti, la società si prepara ora al lancio di polizze per la casa, ma un portavoce ha rifiutato di approfondire i prossimi sviluppi del business. Sia le assicurazioni per l’infanzia che quelle relative all’abitazione sono gestite da Ikano group, società di proprietà dei tre figli del fondatore di Ikea, Ingvar Kamprad, già attiva da diversi anni nella distribuzione di prodotti assicurativi, ma non all’interno del business principale del gruppo. Secondo una delle fonti, una svolta strategica del genere potrebbe essere per il gruppo dell’arredamento uno dei primi passi del passaggio di testimone tra le due generazioni, dal momento che finora la società dei figli di Kamprad non era ancora entrata nel core business.
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