Di Mauro Romano
Paolo Scaroni ha scelto di fare un passo indietro e si è dimesso dal consiglio di amministrazione di Generali a pochi giorni dall’assemblea del 14 ottobre che avrebbe dovuto decidere sul suo eventuale reintegro dopo l’autosospensione del maggio scorso a seguito della condanna per le centrale Enel di Posto Tolle. Le polemiche, nei giorni scorsi, non sono mancate con il group ceo di Generali, Mario Greco, che martedì aveva detto di augurarsi che Scaroni non si dimettesse. Ieri l’articolo di La Repubblica che sosteneva che i fondi esteri avrebbero votato contro il reintegro nel consiglio di amministrazione e in serata è arrivata la nota di Generali che informa che il consigliere di amministrazione indipendente, «presidente del Comitato per la Remunerazione e membro del comitato per le Nomine e la Corporate Governance di Generali», aveva comunicato al presidente della compagnia Gabriele Galateri di Genola. Una decisione accolta «con grande rammarico» da Galateri di Genola, che ha sottolineato come abbia sempre dato « uno straordinario positivo contributo ai lavori del consiglio, grazie alla notevole esperienza acquisita in società di livello internazionale. Voglio ringraziarlo», ha aggiunto, a nome del consiglio di Amministrazione e del group ceo, Mario Greco, per l’apporto dato in tutti questi anni al lavoro del consiglio».