di Andrea Montanari
Il private equity internazionale scommette sul business online italiano. Ultimo esempio è il fondo inglese Oakley Capital, che rileva il controllo del portale Facile.it, il numero 1 in Italia per la comparazione dei prezzi di polizze assicurative, punti casa, conti correnti bancari, abbonamenti tv, tariffe telefoniche e bollette di luce&gas.
Il gruppo d’investimento britannico ha comprato il 75% del capitale della società, che vanta più di 1,5 milioni di utenti-clienti al mese. Complessivamente supera i 100 milioni di euro la valutazione data al portale gestito dall’omonima società, presieduta da Mauro Giacobbe e gestita dal consigliere delegato Angelica Pelizzari. È una scommessa quella di Oakley sul mercato italiano, visto che il prezzo corrisposto è pari a 25 volte il margine operativo lordo 2013 (4,02 milioni) di Facile.it, e più di tre volte il fatturato consolidato dello scorso anno (30,9 milioni). Ma per il fondo di matrice britannica l’acquisizione è strategica perché in portafoglio detiene già la partecipazione di riferimento nel principale sito di comparazione di prezzi tedesco, Verivox. Adesso quindi per il portale italiano si possono aprire prospettive di crescita e sviluppo internazionale, grazie ai capitali del nuovo socio di riferimento, che debutta così come investitore nel nostro mercato.
E a trarre particolare beneficio dalla dismissione sono i fratelli Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi che attraverso la Holding Italiana Quattordicesima, il veicolo che custodisce il 21,42% di Fininvest, nel 2011 investirono alcuni milioni in Facile.it. A fine 2013 la partecipazione del 20,39% nel portale era iscritta a bilancio a un valore di carico di 6,37 milioni. Il che consente ai tre figli di secondo letto dell’ex premier Silvio Berlusconi di incassare una robusta plusvalenza, quasi 14 milioni, a dimostrazione della bontà e della lungimiranza dell’investimento.
La scommessa di Oakley, che ha in portafoglio tra le altre partecipazioni anche quella nel brand d’abbigliamento North Sails, rilevata lo scorso marzo, e quella nel periodico Time Out New York, sta tutta nelle potenzialità di Facile.it, che al termine del primo semestre 2014 aveva visto balzare del 28% i ricavi complessivi, e l’ebitda addirittura del 108%. Tra l’altro, la società proprietaria del portale non ha al momento alcun debito nei confronti del sistema bancario italiano, e gode di una posizione finanziaria netta positiva per 1,6 milioni (dato al 31 dicembre 2013).
Il disinvestimento in Facile.it compensa abbondantemente l’insuccesso di Prezzofelice.it, il sito di acquisti (simile in tutto e per tutto a Groupon), messo in liquidazione e poi dichiarato fallito nei mesi scorsi. (riproduzione riservata)