La persistente debolezza dell’economia italiana sta spingendo un numero crescente di aziende, anche tra quelle di piccole dimensioni, a percorrere la strada dell’export. Un’opportunità che apre nuove frontiere al business, ma che al tempo stesso aumenta le incognite, soprattutto per le aziende meno strutturate sul fronte dei rischi.
I recenti eventi in Medio Oriente e Ucraina stanno confermando quanto già emerso in occasione della Primavera araba: il fatto che un paese e le sue imprese non abbiano trascorsi di difficoltà nei pagamenti e abbiano dimostrato negli anni una buona capacità di tener fede agli impegni, non garantisce di per sé la sicurezza del business. Occorre valutare la presenza di rischi socio-politici «sotterranei», che nel tempo possono avere impatti molto forti sui conti.
Il ruolo delle polizze. «Le coperture assicurative per il credito commerciale all’export sono costruite per tutelare le aziende che si trovano a operare su un mercato globale privo di garanzie», spiega Massimo Mancini, country manager di Atradius per l’Italia. «L’andamento delle economie e l’espansione dei mercati internazionali offrono numerose opportunità’ di espandere i propri affari, ma comportano la necessità di affrontare rischi commerciali e politici complessi».
Fatte queste premesse, Atradius punta su una copertura assicurativa personalizzata, che consente all’azienda esposta all’estero di essere assicurata dal rischio di mancato pagamento della propria clientela e di coprire il fatturato a credito da una serie di rischi aggiuntivi, come politico di un singolo o di gruppi specifici di paesi. La polizza può includere anche il recupero dei crediti insoluti in Italia e all’estero, con una strategia personalizzata sul cliente, sempre nel rispetto dei suoi rapporti commerciali in essere, e con i relativi costi di recupero normalmente in carico ad Atradius.
Atradius Modula, questo il nome della polizza, agisce su due livelli: con moduli obbligatori, che racchiudono tutti gli elementi contrattuali e le componenti economiche della copertura assicurativa, ai quali si possono abbinare moduli scelti in funzione delle esigenze manifestate dall’azienda.
Assicurando i crediti, si accede a ulteriori servizi come la valutazione preventiva della solvibilità della clientela, il monitoraggio del «rischio cliente» attraverso il Buyer Rating, che fotografa l’affidabilità del portafoglio crediti dell’assicurato e un servizio online per una gestione della polizza direttamente sul web collegato a una banca dati con circa 100 milioni di imprese a livello mondiale.
Focus sulla prevenzione più che sul trasferimento dei rischi. «Non puntiamo sul semplice risk transfer, ma sulla prevenzione e tutela per consentire alle aziende clienti di crescere attraverso il corretto indirizzamento della propria politica commerciale», commenta Andrea Misticoni, direttore commerciale di Euler Hermes Italia. «I nostri clienti ci chiedono sempre più un sostegno consulenziale che li aiuti a selezionare al meglio gli ordini e il portafoglio clienti».
Quanto ai costi, il manager conferma che le soluzioni vengono personalizzate in base alle esigenze della singola azienda, prendendo in considerazione parametri come il fatturato, il settore di appartenenza e i paesi di esportazione.
«In media, per un’azienda che esporta tra il 70-80% del proprio fatturato il costo della polizza si può ridurre tra 5/10 basis point rispetto a una votata principalmente al mercato domestico». In quali mercati stanno crescendo le richieste di coperture assicurative? «In primi le cosiddette economie avanzate come Germania, Francia, Uk e Usa», ribatte Misticoni. I prodotti di Euler Hermes abbracciano principalmente quattro ambiti: Biz Export (copertura contro i rischi del credito commerciale per i piccoli esportatori); Country Risk (per gli esportatori che sviluppano un fatturato superiore a 10 milioni di euro, con la possibilità di limitare la polizza alle esportazioni effettuate verso uno o più mercati); Global Export (per chi ha fatto, o vuole fare, dell’export il volano della propria azienda, con la possibilità di proteggere i propri crediti commerciali worldwide); infine Cap Multimarket: (copertura di secondo livello qualora l’assicurato necessiti di extra garanzie per rischi sensibili).
© Riproduzione riservata