di Luca Gualtieri
Axa ha risposto con un no comment alla proposta di alleanza arrivata venerdì 22 dal neo presidente della FondazioneMps, Marcello Clarich. La proverbiale riservatezza del colosso assicurativo francese non ha comunque spento le speculazioni del mercato, che ieri ha sostenuto con pesanti acquisti il titolo Mps (+5,77% a 1,15 euro).
Segno che l’ipotesi di un ulteriore rafforzamento del patto di sindacato che oggi vincola l’Ente senese, Fintech Advisory e Btg Pactual appare agli investitori come una garanzia di stabilità. Axa, del resto, con il suo 2,05% è l’ultimo socio stabile rimasto nella variegata compagine societaria di Mps dopo la diluizione di Unicoop Firenze, di Jp Morgan e della famiglia Aleotti. L’alleanza tra Parigi e Siena venne siglata nel 2007 quando Axa acquisì una quota di minoranza intorno al 2% per cementare la joint venture assicurativa con Mps Vita e Mps Danni. La partnership industriale non è mai venuta meno nonostante le turbolente traversie della banca senese. Dal 2009 Axa ha anche una presenza fissa nel consiglio di amministrazione di Rocca Salimbeni dove attualmente siede Béatrice Bernard (nominata nel settembre scorso al posto di Frédéric de Courtois d’Arcollière, diventato ad diAxa Assicurazioni). Oggi l’ingresso del gruppo francese nel patto di sindacato sarebbe insomma una mossa del tutto credibile sotto il profilo strategico e industriale.
Tanto più che rinsalderebbe ulteriormente i legami tra Siena e la finanza transalpina. Legami che sono sempre stati forti se si pensa che la sussidiaria Monte PaschiBanque France fu nel 1990 la prima banca italiana in Francia e che al suo vertice sono andate figure di prestigio come l’ex sindaco di Siena Pierluigi Piccini. C’è infine da scommettere che un ulteriore avvicinamento tra Siena e Parigi riaccenderà i rumor su operazioni straordinarie del Monte in territorio francese. Rumor sempre smentiti con forza ma, come accade sovente, duri a morire. (riproduzione riservata)