di Giusy Pascucci
Stimolare una cultura assicurativa in tutta Italia favorendo la consapevolezza che strumenti di prevenzione e protezione del reddito, coperture assicurative e ricorso ai fondi mutualistici diventano ogni giorno più fondamentali per mettere gli agricoltori al riparo da eventi atmosferici anomali. È questo uno degli obiettivi della prima campagna nazionale di comunicazione sulla gestione del rischio in agricoltura realizzata da Asnacodi, l’associazione nazionale condifesa, e finanziata dall’Unione europea, che sarà presentata oggi al Mipaaf.
Giacomo Bertolini, direttore di Asnacodi, ha anticipato a ItaliaOggi alcuni aspetti salienti di Infopac 2014, questo il nome del progetto, che si pone l’obiettivo di contattare oltre 250 mila imprese per sensibilizzarle sul tema. «È la prima volta che c’è un impegno in questo campo. Partiamo dal presupposto che dal 2015 entrerà a regime la normativa europea sulla gestione del rischio e le crisi di mercato. Poi, prima le coperture assicurative erano solo per la grandine, mentre oggi i cambiamenti climatici espongono l’Italia a calamità naturali e a fenomeni meteorologici ed escursioni climatiche di forte intensità che riguardano anche il centro-sud e che ne compromettono la produzione. E infine non ci saranno più le risorse che lo Stato stanziava ex post per la copertura dei danni. Bisogna quindi incentivare il ricorso ai fondi mutualistici e illustrare l’importanza degli strumenti di prevenzione e gestione del rischio in agricoltura». Far conoscere alle imprese agricole i sussidi previsti dalla Pac a favore di coperture assicurative e fondi di mutualità è un altro obiettivo. «Per i prossimi sette anni è stato stanziato oltre 1 miliardo e mezzo di euro, circa 230 mln di euro all’anno, per favorire il ricorso alle assicurazioni e ai fondi mutualistici», afferma Bertolini. «In pratica gli agricoltori pagheranno solo una parte dell’assicurazione, mentre l’altra parte sarà rimborsata». Attualmente le imprese agricole assicurate con i consorzi di difesa sono circa 83 mila (oltre il 95%) mentre 90 mila è il totale degli agricoltori assicurati. L’80% è al Nord, il 10 al Centro e il 10 al Sud. «È proprio questo il punto», prosegue. «Vogliamo far capire agli agricoltori che oggi c’è una forte specializzazione nel campo e che c’è la possibilità di fare delle assicurazioni studiate sulle esigenze dell’azienda». La campagna, che si articolerà in una serie di attività di informazione e comunicazione rivolte soprattutto agli agricoltori non assicurati per, prevede workshop territoriali (3), seminari locali (30), la partecipazione alla Fiera del Levante, a Eima e Interpoma, la realizzazione di 60 infopoint e 200 presidi di informazione sulla gestione del rischio. A ottobre ci sarà un Forum Internazionale, a Roma, e le somme si tireranno al Vinitaly 2015. «Organizzeremo una serie di incontri sull’intero territorio. Lavoreremo molto con le organizzazioni agricole e i Caa, centri di assistenza agricola, per un forte coinvolgimento delle basi associative e soprattutto saremo lì dove gli agricoltori sono più presenti».