di Valerio Testi
In giugno il gruppo Azimut ha messo a segno una raccolta netta positiva per 1,3 miliardi di euro, portando il totale del primo semestre a circa 3,5 miliardi, risultato superiore a quello per l’intero 2013. Il dato però ha beneficiato in giugno del consolidamento delle masse di Augustum Opus sim, acquisita circa un anno fa (al 51%), al netto delle quali la raccolta sarebbe stata comunque positiva per circa 473 milioni. «Festeggiamo proprio oggi i dieci anni di quotazione in borsa presentando risultati di assoluta eccellenza», ha commentato ieri il presidente e ceo del gruppo Pietro Giuliani. Il patrimonio complessivo si è attestato a 27,6 miliardi, di cui 24,8 di masse gestite. È stato quindi raggiunto l’obiettivo del business plan 2009-2014 «con sei mesi d’anticipo». Per Azimut, ha affermato ancora il ceo, è «un momento speciale che ci sprona a proseguire nel progetto di crescita, anche fuori dell’Italia, esportando il nostro modello di business nelle aree a più alta crescita e cercando nuove opportunità». Azimut cerca di diventare una multinazionale del risparmio gestito. Già è presente in 12 Paesi. Circa due terzi dei dipendenti lavora fuori dall’Italia. «Siamo convinti di avere un futuro a vocazione internazionale», ha concluso Giuliani. L’ultima acquisizione è di meno di un mese fa, quella dell’82,14% di Profie, holding messicana cui fa capo Más Fondos, maggiore società indipendente locale di distribuzione nel risparmio gestito. (riproduzione riservata)