Anche Zurich ha messo a punto una strategia per sterilizzare quanto possibile l’effetto negativo dell’aumento dal 20 al 26% della tassazione dei capital gain, partito il 1° luglio. La risposta è stato il lancio di una polizza multiramo (Multinvest) costituita in parte da una gestione separata tradizionale e in parte da unit linked, la cui distribuzione è partita proprio in questi giorni. Multinvest punta anche ad alzare un po’ i rendimenti, aumentando l’appeal delle polizze Vita agli occhi dei risparmiatori. «Con i bassi tassi d’interesse l’industria assicurativa si sta guardando intorno. In passato hanno dominato le gestioni separate, che garantiscono un rendimento minimo grazie ai buoni tassi dei titoli governativi», dice Dario Moltrasio, responsabile dei canali retail per Zurich Global Life in Italia. Il gruppo assicurativo svizzero oltre al segmento Vita (Global Life) opera in Italia anche con il ramo Danni, attraverso General Insurance. La raccolta più consistente arriva però proprio dal Vita, ramo in cui Zurich nel 2013 ha raccolto quasi 2 miliardi, mentre poco meno di un miliardo e mezzo è arrivato dal ramo Danni, per un totale di 3,4 miliardi. La compagnia distribuisce i suoi prodotti, oltre che nella rete delle agenzie assicurative, anche tramite promotori finanziari (l’accordo più importante è quello con Finanza & Futuro) per un totale di 3.800 persone, e sportelli bancari, tra cui spunta Deutsche Bank, per un totale di 600 filiali. «È la prima volta che Zurich crea un prodotto ibrido che unisce una polizza tradizionale a una unit linked», aggiunge Moltrasio. L’offerta tra l’altro, per la stessa compagnia di assicurazione, è più conveniente rispetto a una polizza tradizionale pura, ancor di più in vista dell’avvento delle nuove regole patrimoniali Solvency II che partiranno nel gennaio 2016. Perché le unit linked richiedono un minore assorbimento di capitale rispetto alle gestioni separate. «Abbiamo deciso di rivedere l’offerta Vita pensando soprattutto agli interessi della clientela, desiderosa di prodotti più redditizi», sottolinea però il manager. «Tra l’altro nella unit linked si può scegliere tra 39 fondi comuni, che sono esclusivamente di case terze, mentre la componente della polizza che deriva dalla gestione separata protegge il capitale del risparmiatore». Un prodotto, quello multiramo, che in realtà non rappresenta certo una novità per il mercato assicurativo italiano. Basta pensare a Banca Generali, tanto per fare un esempio, che da tempo registra record di raccolta sulla polizza Vita Bg Stile Libero. «Siamo partiti tra gli ultimi», ammette Moltrasio, «ma il trend è ancora in crescita, e tra l’altro queste polizze sono diventate ancora più interessanti alla luce dell’aumento della tassazione sui capital gain, che dall’inizio dell’anno ha raggiunto il 26%». Perché in effetti i prodotti Vita multiramo sono un po’ dei grandi contenitori, in cui il cliente può muoversi per esempio tra i diversi fondi comuni durante l’anno, senza però dover disinvestire, chiudendo le posizioni e riaprirne una nuova. «In questo modo si evita di dover pagare le tasse a ogni spostamento», spiega Moltrasio, «e viene tra l’altro premiato l’investimento di lungo periodo. Non solo. Bisogna anche ricordare che le polizze Vita, rispetto all’investimento diretto in fondi comuni, hanno sempre il vantaggio della non pignorabilità e non entrano nell’asse ereditario. Oltre al fatto che, in caso di decesso, riconoscono spesso un capitale all’assicurato, non gravato da tassazione sui capital gain. Nel caso di Multinvest, per esempio, viene garantita come minimo la restituzione di quanto versato nei primi cinque anni. C’è però, come sempre, anche il rovescio della medaglia. Le polizze Vita possono arrivare a costare molto più di un fondo comune in termini di commissioni. «Rispetto agli anni passati gli assicuratori hanno però imparato a evitare eccessi, perché i costi troppo elevati rischiano di uccidere questi prodotti», conclude Moltrasio, e soprattutto «hanno imparato a evitare di affidarsi troppo alla finanza. In passato ci sono state unit esclusivamente finanziare. Le compagnie hanno ripreso a fare il loro mestiere e la componente prevalente delle polizze è ora assicurativa». (riproduzione riservata)
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