di Anna Messia
L’ingresso nel mercato Rc Auto di Bipiemme Assicurazioni è avvenuto circa un anno fa, quando è arrivato il via libera dell’Ivass, l’istituto di vigilanza sulle compagnie. Ma gli azionisti della società, la Banca Popolare di Milano e gli assicuratori mutualistici francesi di Covéa, sono già pronti a scommettere su un ulteriore sviluppo della joint venture Danni, che distribuisce le polizze, non solo Rc Auto, nelle filiali della banca; tanto da avere avviato un rafforzamento patrimoniale che porterà quasi al raddoppio del capitale.
La delibera risale a maggio scorso e per la verità l’impegno riguarda prima di tutto i soci francesi, visto che BipiemmeAssicurazioni, di fatto poco più di una start up (i premi 2013 sono pari a 17,4 milioni, secondo i dati Ania), è controllata al 100% daBipiemme Vita. Quest’ultima ha una quota di mercato ben più rilevate (con premi 2013 di quasi 1,1 miliardi, cresciuti del 43% sul 2012) ma il controllo è proprio in mano a Covéa, che detiene l’81% delle azioni, mentre la Banca guidata da Giuseppe Castagna ha mantenuto il 19%.
La delibera approvata dall’assemblea di Bipiemme Assicurazioni ha dato il via libera in particolare a un aumento di capitale fino a 14 milioni, portandolo quindi da 19 fino a 33 milioni. Non tutto in una soluzione però. Perché è stato stabilito che l’aumento potrà essere eseguito entro dicembre 2018, con un versamento immediato, già effettuato, di 3 milioni. L’impegno dei soci per la crescita delle partnership bancassicurative, che hanno preso avvio nel 2011, continua quindi a essere evidente, e non riguarda solo la compagnia Danni. Anche su Bipiemme Vita ci sono state infatti operazioni sul capitale: l’anno scorso la compagnia ha deliberato un aumento a titolo gratuito, per 14,5 milioni ma, al contempo, è stata anche attuata una riduzione volontaria del capitale per azzeramento di perdite pregresse, per 46,7 milioni, diventata efficace proprio a marzo scorso. E resta sempre valida anche l’operazione di rafforzamento patrimoniale a pagamento su Bipiemme Vita, varata a settembre 2012, da effettuarsi anche questa in più tranche entro la fine di quest’anno, fino ad un importo massimo di 14 milioni, per garantire, in caso di necessità, la copertura del margine di solvibilità. La quota massima a carico di Bpm è di 2,7 milioni. (riproduzione riservata)