Milano L e imprese chiedono credito per finanziare sviluppo e crescita, le banche arrancano strette tra le loro necessità patrimoniali e le esigenze di fare utili anche in tempo breve per sostenere il proprio bilancio. Ecco allora sputare le assicurazioni che, ricche della loro raccolta di risparmi, potranno fare le veci delle banche ed aiutare l’economia reale a ripartire. Il via libera definitivo spetterà all’Ivass, l’authority che si occupa di assicurazioni e di recente finita – forse non a caso – sotto l’egida della Banca d’Italia. L’impostazione del nuovo corso è giunta con il decreto sulla Competitività varato dai ministri del Tesoro, Pier Carlo Padoan, e dello Sviluppo, Federica Guidi. La norma prevede il finanziamento diretto alle imprese da parte di assicurazioni e società di cartolarizzazione, ma esclude il credito a ‘persone fisiche e microimprese’. Le compagnie avranno una loro autonomia decisionale, secondo i criteri che stabilirà l’Ivass, ma si potranno muovere solo in tandem con una banca, il cui compito principale sarà di individuare i prenditori. La società di assicurazione o di abs che concederà il credito dovrà dotarsi di un adeguato sistema di gestione del rischio, come se fosse una vera e propria banca, mentre l’impresa beneficiaria dovrà avere un adeguato livello di patrimonializazione. Il provvedimento avrà un duplice vantaggio. Per le compagnie di assicurazioni sarà una possibilità in più per diversificare il proprio portafoglio, alle prese con un calo dei tassi dovuto al contesto del mercato obbligazionario, schiacciato da rendimenti ridotti al lumicino dalla politica monetaria. Per le imprese, invece, sarà una fonte aggiuntiva di liquidità nel momento in cui il credit crunch non accenna ad allentare la propria morsa. (w.g.) Le compagnie avranno autonomia ma si potranno muovere solo in tandem con una banca
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