Domanda. Presidente Stella, dal IV Welfare Day è emersa l’importanza dei fondi sanitari integrativi chiamati a sopperire sempre più spesso le carenze del sistema sanitario pubblico. Qual è la situazione del welfare contrattuale negli studi professionali?

Risposta.

Nel lontano 2003, quando abbiamo previsto le prestazioni di assistenza sanitaria integrativa nell’ambito del Ccnl Studi professionali, non avevamo idea di quale fosse la platea dei potenziali beneficiari: la scelta di un’assistenza indiretta attuata mediante attivazione di polizza assicurativa, quindi, inizialmente è stata una scelta obbligata. Con il tempo ci siamo resi conto della caratteristiche dei dipendenti degli studi professionali: 80% sotto 40 anni, 90% donne. E da qui abbiamo cominciato a costruire una gamma di prestazioni cucite addosso alle esigenze specifiche della popolazione degli studi.

D. Oggi Cadiprof conta circa 300 mila iscritti e nonostante la crisi economica registra continui incrementi ogni anno: quali interventi sono stati introdotti per venire incontro alle esigenze degli addetti di studio?

R. Il settore degli studi professionali è molto dinamico e per certe componenti anticiclico, con alcune categorie che sono maggiormente colpite e altre che invece lo sono solo in misura residuale. La continua crescita degli iscritti e la maggiore conoscenza delle caratteristiche della popolazione ci hanno consentito e ci consentiranno margini di valutazione di interventi che in precedenza non era possibile nemmeno ipotizzare. Fino a oggi abbiamo attivato interventi diretti di welfare per asili nido, non autosufficienza, odontoiatria, procreazione assistita, gravi eventi.

D. Uno dei temi più delicati emersi dal Welfare Day riguarda il rapporto tra fondi integrativi e il sistema pubblico. Quali iniziative ha messo in campo Cadiprof?

R. Sicuramente, tra le esperienze specifiche da menzionare, lo scorso anno abbiamo attivato una convenzione sperimentale con l’Azienda ospedaliera universitaria di Verona che prevede la possibilità per gli iscritti alla Cassa di effettuare le prestazioni di prevenzione a tariffe concordate, in tempi ridotti e con pagamento diretto alla struttura pubblica da parte di Cadiprof, senza alcuna intermediazione assicurativa. È inoltre prevista la presa in carico dell’iscritto da parte del Ssn nel caso in cui emergano ulteriori necessità diagnostiche o mediche.

D. Si è parlato molto anche della necessità di definire un quadro di regole uniformi per tutti i soggetti che operano nel settore per arrivare a delineare un’agenda comune in vista di una possibile riforma della sanità integrativa. Qual è la posizione di Cadiprof?

R. Sicuramente l’importanza che hanno assunto i fondi sanitari integrativi negli ultimi anni fa ritenere opportuno che vi siano regole comuni tra i diversi fondi integrativi. Tuttavia, non possiamo penalizzare le caratteristiche dei singoli modelli di welfare contrattuale. Semmai bisognerebbe valorizzare le specificità dei fondi stessi, affinché possano rappresentare un valore aggiunto per gli assistiti e, più in generale, nel loro rapporto con il sistema sanitario pubblico.