Il consiglio di amministrazione di Generali, che si è riunito ieri ha dato il via libera all’esercizio di opzione di scissione da Telco, in conformità a quanto prevede il patto del veicolo che detiene il 22,4% di Telecom Italia e ha dato mandato all’amministratore delegato, Mario Greco di «definire le modalità specifiche per l’uscita».
La decisione era attesa da tempo e dà l’avvio all’uscita dei soci italiani (gli altri sono Unicredit e Mediobanca) dal capitale di Telco.
Il patto, secondo una nota di Trieste, «continuerà a vincolare Generali sino alla data di scadenza fissata al 28 febbraio 2015 o, se la scissione si dovesse perfezionare precedentemente, fino alla data del suo completamento, che sarà subordinato ai necessari adempimenti nei confronti delle autorità competenti».
L’uscita da Telco, ha sottolineato Generali, è «in linea con la strategia del gruppo di gestire i propri asset in maniera attiva e permetterà una maggiore facilità nella gestione dell’investimento stesso». Generali è socio di Telco al 19,3% (che corrisponde al 4,3% diretto in Telecom).
Gli altri soci sono, come ricordato, Mediobanca, Intesa Sanpaolo e il gruppo spagnolo Telefonica. Secondo indiscrezioni di stampa, i soci italiani di Telco sarebbero pronti ad attivare la scissione dal 15 giugno, da attuare entro il 30 giugno, per entrare così in possesso direttamente delle relative azioni Telecom.
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