di Valerio Testi
Il titolo Azimut tenta una ripartenza dopo la lunga flessione che l’ha portato, negli ultimi due mesi, dai massimi storici (quest’anno ricorre il decennale della quotazione) di 26 euro fino a 19.
Ieri l’azione si è apprezzata del 3,8% fino a 20,88 euro, spinta dai dati della raccolta realizzata nel mese di maggio, quando il gruppo guidato da Pietro Giuliani ha registrato un saldo positivo per 340 milioni (di cui 240 sui comparti dei fondi lussemburghesi della casa). La raccolta totale da inizio anno ha superato 2,1 miliardi e il totale delle masse gestite ha raggiunto quota 23,5 miliardi, che salgono a 26,3 miliardi aggiungendo anche il risparmio amministrato. «Questi risultati sono frutto della capacità dei nostri 1.500 financial partner di intercettare i bisogni dei clienti in un momento di volatilità e incertezza sui mercati», ha detto Giuliani. Intanto il gruppo milanese, dotato di abbondante liquidità, sta mettendo a punto nuove acquisizioni ma il terreno d’elezione resta il Sudamerica, dove nei mesi scorsi è stato creato un primo avamposto. (riproduzione riservata)