Decreto Irpef, cambia ancora la norma sulla tassazione delle rendite

Nuovo cambio in vista per la tassazione delle rendite finanziarie. Un emendamento, presentato ieri sera dai relatori al decreto legge che introduce il bonus Irpef da 80 euro, mira a equiparare la tassazione di dividendi e plusvalenze sulle partecipazioni qualificate e non qualificate. La proposta, presentata in serata assieme agli altri emendamenti dei relatori e a quelli del governo, prevede che «gli utili derivanti dalla partecipazione in società ed enti soggetti all’Ires e i proventi equiparati derivanti da titoli e strumenti finanziari assimilati alle azioni, nonché le remunerazioni derivanti da contratti, concorrono alla formazione del reddito complessivo nella misura del 60,46%». Inoltre «le plusvalenze derivanti da cessione delle aziende realizzate a decorrere dal 1° luglio 2014 non concorrono alla formazione del reddito imponibile, in quanto esenti, limitatamente al 39,54% del loro ammontare (prima era il 60%, ndr). La stessa percentuale si applica per la determinazione della quota delle corrispondenti minusvalenze non deducibile dal reddito imponibile». L’emendamento stabilisce anche che «le plusvalenze realizzate mediante cessione a titolo oneroso di partecipazioni qualificate a partire dal 1° luglio 2014 «concorrono alla formazione del reddito imponibile per il 60,46% del loro ammontare». Tra le altre modifiche possibili anche quella sul bonus Irpef, che si sta provando a estendere alle famiglie monoreddito con figli che abbiano un imponibile superiore ai 26 mila euro. Ancora, tra le proposte del governo figura la richiesta di una delega per completare la riforma del bilancio dello Stato oltre che una precisazione sulla delega fiscale. Quest’ultima prevede che l’assenza di oneri della revisione riguarderà non più solo un singolo decreto ma nel complesso sarà garantita con possibili compensazioni tra i diversi provvedimenti. Infine, in tema di spending review, per la Rai varrà solo il previsto taglio di 150 milioni e non anche la riduzione del 2,5% e poi del 4% delle spese operative prevista per le altre partecipate.