Di Valerio Testi

Ancora una seduta negativa per il titolo Azimut, che dopo aver toccato il nuovo massimo a 26,67 euro è scivolato a 24,46 nel giro di due sedute (ieri -2,4%). Ma al di là di questo fisiologico ritracciamento, le cose per il gruppo milanese del risparmio gestito non potrebbero andare meglio. È di ieri la notizia che la raccolta nell’intero primo trimestre ha toccato il record storico di 1,5 miliardi (237 milioni a marzo), più del doppio rispetto al periodo gennaio-marzo 2013.

Il totale delle masse, comprensive del risparmio amministrato, è salito a 25,6 miliardi (22,6 miliardi il gestito). «Aver raggiunto in soli tre mesi 1,5 miliardi di raccolta, raddoppiando il dato registrato nel primo trimestre 2013 ed eguagliando il risultato ottenuto nell’intero 2012», ha osservato il numero uno Pietro Giuliani, «rappresenta un successo straordinario». Un ritmo sostenibile? Lo stesso presidente e ceo si mantiene prudente. Per intanto, però, all’assemblea dei soci del 24 aprile non potrebbe arrivare con una situazione più favorevole. (riproduzione riservata)