di Anna Messia
Il gruppo Cattolica Assicurazioni ha chiuso il bilancio 2013 con un utile netto di 64 milioni e una raccolta complessiva di 4,39 miliardi, in crescita del 19% rispetto al 2012.
Se non ci fosse stata l’addizionale Ires, chiesta dal governo a fine 2013 a banche e assicurazioni per cancellare la seconda rata dell’Imu, l’utile netto della compagnia veronese sarebbe stato più alto di 31 milioni, avrebbe cioè raggiunto 95 milioni, «e sarebbe stato sensibilmente migliore rispetto a quello dello scorso anno (pari a 85 milioni, ndr)», ha sottolineato l’amministratore delegato Giovan Battista Mazzucchelli. Non solo. C’è da considerare il fatto che sul bilancio hanno inciso svalutazioni su avviamenti e altri attivi per ulteriori 26 milioni. Del resto, ha aggiunto l’amministratore delegato, «il bilancio in tutte le sue voci fondamentali si conferma positivo, in linea con i nostri programmi».
Nel comparto Danni, in particolare, la buona performance industriale raggiunta ha avuto effetti positivi sul combined ratio, che ha registrato un ulteriore miglioramento calando dal 95,6 al 93,5% (più è basso il valore, minori sono i costi sostenuti dalla compagnia rispetto ai premi incassati). Mentre nel segmento Vita la raccolta del lavoro diretto è stata di 2,6 miliardi, il 34% in più del 2012 (1,97 miliardi). Un incremento guidato principalmente dal canale bancario che ha registrato uno sviluppo del 49,2%. Per quanto riguarda il margine di solvibilità del gruppo, il valore a fine 2013 era pari a 1,66 volte il minimo richiesto dal regolatore, contro 1,55 volte di fine 2012. Un margine che tiene conto del prestito subordinato, fino a un importo massimo di 100 milioni, emesso a fine 2013 dalla compagnia per finanziare l’acquisizione di Fata da Generali.
In ogni caso si tratta di numeri in crescita che hanno consentito al consiglio di amministrazione di Cattolica di proporre all’assemblea che si riunirà il 26 aprile a Verona un dividendo di 45 centesimi. Complessivamente la compagnia presieduta da Paolo Bedoni si prepara a pagare ai soci 25 milioni di euro. (riproduzione riservata)