L’assemblea degli azionisti di Seat Pagine Gialle, riunita in sessione ordinaria, ha approvato a larga maggioranza la proposta del cda di promuovere un’azione di responsabilità nei confronti di 17 ex amministratori della società, tra i quali Gian Maria Gros-Pietro, Lino Benassi, Luca Majocchi, Dario Cossutta e Maurizio Dallocchio. Il danno ipotizzato ammonta a circa 2,3 miliardi di euro. Un esito tutt’altro che scontato, arrivato al termine di una lunga giornata di lavori e di un’assise straordinaria che ha dato il proprio assenso a un pacchetto di iniziative legate alla proposta di concordato preventivo.
Chiamato in causa assieme ad altri 16 colleghi ex consiglieri di Seat Pagine Gialle per una serie di operazioni che avrebbero contribuito a depauperare la società, Gros-Pietro ha preso carta e penna esprimendo le ragioni a propria discolpa in una lettera inviata al cda e definendo «infondata e ingiustamente dannosa» un’eventuale azione ai suoi danni. Gros-Pietro, che sedeva nel board quando quest’ultima acquistò e poi rivendette la società Wer Liefert Was?, spiega che al momento in cui venne decisa l’acquisizione «la società ne discusse per sette riunioni consecutive» e che tra l’altro, per effettuare l’operazione, «si avvalse di un advisor primario, Lehman Brothers», con un’audit affidata a Reconta Ernst Young. All’inizio del 2008, quando i mercati finanziari iniziavano a mostrare le prime avvisaglie della crisi, Seat decise infine di vendere Wlw?, ma le lungaggini della procedura di cessione si scontrarono con uno scenario che nel frattempo era cambiato rapidamente in peggio. Seat vendette Wlw? a inizio dicembre, «con una perdita pari a circa la metà dell’investimento». Gros-Pietro ritiene «che gli amministratori abbiano agito con diligenza, nell’ambito delle condizioni e delle conoscenze del momento».
In precedenza l’assemblea straordinaria aveva approvato una serie di provvedimenti finalizzati all’implementazione del piano previsto dalla proposta di concordato preventivo. Tra essi il via libera a un’operazione diluitiva di rafforzamento patrimoniale da 19,88 milioni, riservata ai creditori della società, e il raggruppamento delle azioni ordinarie e dei titoli di risparmio nel rapporto di un’azione di nuova emissione ogni 100 in circolazione.
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