Sono convocati per lunedì 24 il consiglio d’indirizzo e il cda della Fondazione Carige, che dovranno decidere come muoversi dopo l’annuncio dell’avvio dell’aumento di capitale fino a 800 milioni di Banca Carige. L’ente, che controlla il 46,5% della banca ligure, avendo difficoltà a reperire le risorse per sottoscrivere l’operazione rischia una forte diluizione, secondo una delle fonti anche al di sotto del 20%, a seconda del prezzo di emissione, ancora da fissare. Per scongiurare questo scenario la Fondazione ha pochi mezzi per difendersi, dato che il cda ha giá incassato la delega a esercitare la ricapitalizzazione, che comunque è subordinata alla preventiva dismissione di una serie di asset, tra cui quelli assicurativi. Una soluzione estrema, spiegano fonti ben informate, potrebbe essere la richiesta di convocazione di un’assemblea straordinaria con all’ordine del giorno la revoca del cda della banca. Una vacatio del consiglio dilaterebbe i tempi dell’aumento di capitale, il cui termine è fissato per il 31 marzo. Il mancato rispetto del termine farebbe decadere l’impegno delle banche con cui Carige ha siglato l’accordo di pre-underwriting a sottoscrivere l’eventuale inoptato. (riproduzione riservata)
Francesca Romana Chiarano