di Anna Messia
Il rischio era far pagare multe più salate alle assicurazioni più efficienti, con benefici immeritati per quelle meno trasparenti. Così l’Ivass qualche giorno fa ha deciso di intervenire. La banca dati sinistri Rc Auto tenuta dall’Authority guidata da Salvatore Rossi per individuare le truffe, va alimentata con le informazioni che le stesse compagnie devono inviare all’Ivass. Le comunicazioni errate o incomplete sono punite con sanzioni. Il vecchio meccanismo comminava multe per ogni sinistro comunicato male. Bastava un codice fiscale mancante o un indirizzo sbagliato di un testimone e le compagnie pagavano fino a 10 mila euro per singola comunicazione errata. Il meccanismo aveva spinto le sanzioni a livelli milionari, tanto che le compagnie avevano dovuto ricorrere al Tar, che aveva congelato la decisione in attesa di una soluzione del problema. Alla fine sono state previste sanzioni, sempre fino a 10 mila euro, sulle comunicazioni periodiche. In pratica la multa sarà comminata sull’intero pacchetto di dati trasferiti periodicamente all’Ivass. La sanzione, fino a 10 mila euro, vale quindi per l’intero flusso informativo. Il che non risolve il problema. Perché chi comunica i sinistri all’Ivass ogni giorno rischia ammende più alte di chi li invia una volta la settimana. Così l’Ivass ha aggiustato il tiro: le sanzioni saranno calcolate su base settimanale. Così la multa per ciascuna compagnia non supererà i 520 mila euro l’anno. (riproduzione riservata)