di Luca Gualtieri
Il nome sotto il quale è stato presentato ai sindacati interni è senza dubbio suggestivo: «Piano Italia». Si tratta dell’ampio riassetto che Bnp Paribas potrebbe presto completare nella Penisola e di cui è stata recentemente data qualche anticipazione alle parti sociali.
Questo è quanto trapelato finora. Per conoscere ulteriori dettagli e l’architettura generale del piano bisognerà attendere ancora qualche settimana. La lettera di avvio procedura è infatti attesa tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo e, a quel punto, il mercato disporrà di maggiori elementi per valutare le strategie del gruppo.
Un elemento sul quale si concentrerà l’interesse dei dipendenti sarà poi la modalità di contrattualizzazione nella nuova società consortile, anche se per il momento non si hanno elementi chiarificatori su questo specifico aspetto. In ogni caso le parti sociali hanno chiesto di inserire precise clausole nell’eventuale accordo con la controparte. «Il capitale sociale della newco», spiega una nota della Fabi, «dovrà rimanere di proprietà di Bnp, o comunque di società del gruppo e non vi dovrà partecipare alcuna società esterna al settore del credito, si dovrà stabilire il divieto di esternalizzazione delle attività a terzi, anche in futuro, e sarà necessario prevedere una stringente clausola di reingresso dei lavoratori in caso di vendita o stato di crisi del consorzio», conclude la nota. Di certo il Piano Italia rientrerà tra le iniziative messe in atto da Bnp Paribas per potenziare la redditività sul mercato italiano e migliorare l’offerta ai clienti. Per il momento i risultati economici danno ragione a queste strategie, se si considera il netto calo dei costi operativi registrato nei nove mesi del 2013. (riproduzione riservata)