di Roberta Castellarin e Paola Valentini
È stato un anno d’oro per i promotori finanziari. Che grazie al ritorno di interesse degli investitori per i fondi hanno saputo approfittare meglio delle banche di questa tendenza. Nel 2013, in base ai dati Assoreti, i promotori hanno registrato una raccolta netta complessiva pari a 16,6 miliardi di euro, con un aumento del 39% rispetto all’anno precedente.
La spinta al rialzo è arrivata dal risparmio gestito, sul quale gli investimenti netti, pari a 20,5 miliardi sono saliti del 72%, miglior risultato dal 2001.
Campione di raccolta nel 2013 è risultata BancaMediolanum con flussi netti totali pari a 3,4 miliardi, di cui 3,1 miliardi nel risparmio gestito e 270 milioni in quello amministrato. L’istituto guidato da Massimo Doris ha battuto gli altri big del settore. Il gruppo Azimut, anche considerando la somma delle sue tre reti (Apogeo, Az Investimenti e Azimut Consulenza), ha ottenuto una raccolta netta totale di 2,7 miliardi. Banca Generali ha raccolto 2,2 miliardi netti, mentre il gruppo Banca Fideuram (includendo anche Sanpaolo invest) ha registrato flussi netti per 2,44 miliardi. Mentre per Finecobank la raccolta netta 2013 è stata di 2,5 miliardi e per Allianz Bank di 2,4 miliardi. Ma se si analizza la raccolta netta pro-capite, ovvero in base al numero di promotori attivi a fine 2013, la fotografia cambia. Al primo posto figura infatti il gruppo Azimut che piazza sul podio tutte e tre le reti. A partire da Apogeo che, forte dei suoi 123 promotori, ha realizzato una raccolta pro capite di 1,96 milioni. Segue la rete storica dal gruppo guidato da Pietro Giuliani, ovveroAzimut Consulenza che, grazie a 1.133 professionisti, a fine 2013 ha realizzato flussi pro capite pari a 1,9 milioni. Terza piazza per Az Investimenti che con 221 promotori, ottiene una media per professionista pari a 1,7 milioni. Dati che non stupiscono più di tanto perché a partire dalla crisi del 2008 il gruppo Azimut ha deciso di puntare con decisione sui segmenti più facoltosi della clientela, quelli che sono rimasti più immuni dalle difficoltà economiche, e anche in questo inizio di 2014 la società continua a mettere a segno notevoli tassi di crescita. A gennaio infatti il gruppo ha messo a segno il miglior risultato di raccolta mensile della sua storia (701 milioni). Il totale delle masse, comprensive del risparmio amministrato, ha superato 24,5 miliardi, di cui 22 miliardi fanno riferimento alle masse gestite. E la borsa ha premiato il titolo che ha toccato i massimi storici, superando i 22 euro. Da inizio anno il rialzo è del 13% dopo il +85% messo a segno nel 2013. «Un risultato straordinario determinato in primo luogo dalla forte attivazione delle nostre reti e divisioni, che oltre a intercettare e soddisfare le richieste della clientela, in particolare di fascia alta, hanno saputo valorizzare prontamente i servizi e le opportunità offerte dal progetto Libera Impresa», commenta il presidente e ad di Azimut Pietro Giuliani.
La società di raccolta e gestione del risparmio ha anche iniziato a raccogliere i primi frutti dell’attività di espansione all’estero, dove ha realizzato numerose acquisizioni negli ultimi tempi, come il 55% di Athenaeum a Singapore. Operazioni piccole ma dal buon potenziale. Dietro Azimut, nella classifica per raccolta per pf, figura un’altra rete quotata, BancaGenerali, che a fine 2013 contava su 1.475 promotori con flussi per professionista pari a 1,5 milioni. Anche per la banca guidata da PierMario Motta l’anno si è aperto con una raccolta in crescita a 226 milioni, di cui 161 milioni realizzati dalla rete Banca Generali e 65 da Banca Generali Private Banking. La raccolta netta ha superato del 60% la media degli ultimi sei mesi (141 milioni) ed è stata anche maggiore dei 188 milioni mensili ottenuti in media nel 2013. «Malgrado le incognite di una crescente volatilità sui mercati e gli impegni della rete nei consueti incontri strategici di gennaio, si conferma la sostenuta domanda di consulenza finanziaria e l’importanza delle opportunità di diversificazione dalle soluzioni gestite. Buoni spunti anche dai reclutamenti. Guardiamo con entusiasmo e fiducia alle prospettive dei prossimi mesi», spiega Motta.
Non a caso Citi, in un nuovo report, conferma la visione positiva sull’asset management italiano assegnando un buy a tutte le tre società quotate del settore, cioè Azimut, BancaGenerali e Mediolanum, poiché il comparto delle reti è stabilmente su un trend di crescita di lungo termine. «Il reclutamento di professionisti senior in arrivo dalle banche sosterrà ancora la raccolta, il momento favorevole per le azioni rispetto ai bond favorisce la raccolta verso asset più redditizi e infine le reti continueranno a guadagnare quote di mercato rispetto alle banche in un processo strutturale che non è destinato a interrompersi», spiega Citi. Che ha rivisto al rialzo il target price di Banca Generali da 21,5 a 27 euro e di Azimut da 21 a 26 euro, mentre ha iniziato la copertura di Mediolanum dando un target a 7,6 euro. Come ciliegina sulla torta, afferma ancora Citi, c’è l’operazione di rimpatrio di capitali varata dal governo Letta a fine gennaio che, proprio secondo le stime di Banca Generali, potrebbe far tornare in Italia 80 miliardi. Citi vede un potenziale interessante dalla voluntary disclosure (l’autodenuncia degli asset tenuti all’estero), anche se non è inclusa nelle stime. La cifra in ballo è comunque molto importante e può dare ulteriore spinta alla raccolta, come accaduto in occasione dei tre scudi fiscali degli anni 2000. E le reti, quotate e non, si sfideranno per intercettare i capitali che riprenderanno la via dell’Italia. Per Citi, Banca Generali e Azimutsaranno i principali beneficiari della voluntary disclosure per il loro posizionamento su clienti d’alta gamma e l’esperienza fatta con gli scudi fiscali degli anni 2000, mentre Mediolanumha un’esposizione inferiore al private banking. Nell’ultima edizione dello Scudo, datata 2009, Banca Generali è stata tra quelle che hanno raccolto di più, oltre 2 miliardi, mentre Azimutaveva raccolto tra 1 e 1,5 miliardi. (riproduzione riservata)