di Anna Messia
L’obbligo di ispezione a carico delle compagnie diventa una facoltà, mentre per le riparazioni effettuate da carrozzerie convenzionate con le assicurazioni saranno le stesse compagnie a identificare la tipologia di veicoli e gli ambiti territoriali nei quali offriranno tale facoltà a tutti i contraenti e saranno obbligate ad applicare uno sconto minimo del 5%. Sono solo alcune delle numerose modifiche previste all’articolo 8 del decreto Destinazione Italia arrivate dopo la riunione tra governo e maggioranza che si è tenuta ieri mattina per riscrivere le norme Rc Auto, che hanno l’obiettivo di far calare i prezzi delle polizze italiane, le più care d’Europa. Un incontro cui hanno partecipato i sottosegretari allo Sviluppo Economico, Simona Vicari (che ha seguito la riforma Rc Auto fin dalle battute iniziali), e Claudio De Vincenti, oltre ai relatori al provvedimento, Yoram Gutgeld (Pd) per la commissione Finanze e Raffaele Vignali (Ncd) per la commissione Attività Produttive. Modifiche che recepiscono in parte le richieste delle compagnie che si erano opposte, per esempio, all’obbligo di offrire a tutti gli assicurati l’ispezione del veicolo (con sconto annesso) perché i costi avrebbero superato i benefici. Modifiche sono state introdotte anche per la gestione dei dati raccolti con meccanismi di scatola nera che nella nuova versione del testo saranno gestiti in sicurezza dagli operatori del settore, mentre nel testo precedente facevano capo al ministero dei Trasporti. Facoltative sono diventate anche le clausole contrattuali, non obbligatorie per l’assicurato, che prevedono prestazioni di servizi medico-sanitari resi da professionisti individuati e remunerati dalle medesime imprese (in cambio i clienti avranno una riduzione di prezzo significativa). Anche in questo caso la prima versione prevedeva un obbligo da parte delle imprese, che non avevano affatto gradito l’imposizione.
Il nuovo testo risistema quindi più di qualche passaggio, anche se non tutti favorevoli alle imprese. Per esempio, per quanto riguarda le sanzioni che l’Antitrust potrà applicare se le compagnie non applicheranno gli sconti previsti dalla legge e che potranno arrivare al 10% del fatturato. Non solo. «Alcune modifiche introdotte annebbiano il testo, rendendolo meno comprensibile e farraginoso», osserva Ranieri Razzante, professore di diritto delle assicurazioni, che ha partecipato ai lavori della commissione Vicari fin dall’inizio come consulente. «La riduzione di premio per chi installa la scatola nera sulla vettura è difficile da quantificare secondo i criteri indicati», osserva, e «si sta portando a tempi biblici una riforma partorita da mesi, migliorabile, ma non certo stravolgibile». (riproduzione riservata)