di Paolo Panarelli*
Dal 1° gennaio 2013 l’Ivass – Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni – è succeduto nei poteri, funzioni e competenze all’Isvap, passando sotto il controllo della Banca d’Italia. Questo al fine di «assicurare la piena integrazione dell’attività di vigilanza assicurativa attraverso un più stretto collegamento con quella bancaria». L’Istituto opera per garantire la stabilità e il buon funzionamento del sistema assicurativo e la tutela dei consumatori. Proprio in materia di tutela dei consumatori emerge una rilevante disparità di trattamento tra i clienti del settore bancario e quelli del settore assicurativo nella presenza di un rimedio alternativo delle controversie tra imprese e consumatori.
Mentre nel settore bancario, da alcuni anni, si sta sperimentando con risultati più che positivi la composizione delle controversie mediante l’Abf (l’Arbitro Bancario Finanziario) che opera presso la Banca d’Italia, nel settore assicurativo – al pari di quello bancario caratterizzato da un’elevata soglia di controversie di piccola entità e afflitto da cronici ritardi della giustizia ordinaria riguardo a una congerie di controversie che incidono pesantemente sul numero dei processi pendenti – non troviamo similari forme autonome e propositive di risoluzione delle controversie. È una lacuna grave alla quale il mercato non è stato fin qui in grado di porre rimedio e che impone, per molteplici ragioni, provvedimenti urgenti avendo peraltro presente che un intervento comunitario non tarderà a manifestarsi, visto che la proposta di modifica della Direttiva 2002/92/Ce sull’intermediazione assicurativa espressamente prevede, da parte degli Stati, l’introduzione di procedure «adeguate, efficienti, imparziali e indipendenti» di risoluzione stragiudiziali delle controversie tra intermediari assicurativi e consumatori, con obbligo in capo a tutte le imprese di assicurazione e agli intermediari di parteciparvi.
Serve quindi una proposta in grado di rivoluzionare la gestione delle controversie nel settore assicurativo, cioè affidare il compito di gestire le controversie in materia assicurativa a un sistema alternativo sulla scorta del modello dell’Abf (o della Camera di Conciliazione Consob).
Una modifica fondamentale nell’ottica di migliorare la trasparenza, la correttezza e la competitività di un sistema che, finalmente, si aprirebbe a un reale confronto con gli utenti. In questo modo i cittadini potrebbero raggiungere delle soluzioni in tempi rapidi e a costi minimi. (riproduzione riservata)
*direttore generale, Consap