di Mauro Romano
Il progetto è già avviato con la selezione di 15 reclutatori che avranno il compito di formare la rete di agenti plurimandatari. L’obiettivo di Metlife Italia, la branch del colosso assicurativo americano che dallo scorso settembre è guidata da Maurizio Taglietti, è chiaramente quello di sfruttare al meglio l’apertura del mercato distributivo delle polizze con la crescita degli agenti che assumono mandati di diverse compagnie. «Abbiamo già 450 distributori tra agenti plurimandatari, broker e mediatori», racconta Taglietti,«ed entro il 2016 puntiamo ad averne 2 mila».
Il piano rappresenta anche un ampliamento della strategia della compagnia specializzata in un settore di nicchia di prodotti Vita di puro rischio, infortuni e malattia e employee benefits. Perché finora Metlife, nata dalla trasformazione di Alico Italia (la ex Aig), ha lavorato perlopiù in un’ottica business to business, per esempio tramite accordi di bancassurance o proponendo employee benefit alle imprese medio grandi. «Grazie agli accordi con gli agenti e i broker il marchio Metlife sarà conosciuto direttamente dagli italiani», continua Taglietti «e le polizze collettive sono oggi offerte anche ad aziende medio piccole, con un ampliamento del business». Inoltre il gruppo continua a cercare nuovi spazi di crescita offrendo coperture innovative.
Come per esempio nel caso di Bolletta Protetta, la polizza offerta assieme a Sorgenia che ha lo scopo di pagare la spesa delle bollette di luce e gas qualora un imprevisto metta in difficoltà economica la famiglia. Non solo. «Assieme a Telepass abbiamo creato un prodotto assicurativo disponibile via web che premia con una somma in denaro in caso di matrimonio o di nascita di un figlio», continua Taglietti, «perché le polizze devono essere anche legate a eventi lieti». Nuove iniziative che sembrano riuscire a compensare il rallentamento della raccolta di altri settori in cui opera Metlife Italia, come per esempio le polizze legate ai mutui che stanno inevitabilmente registrando una contrazione a causa della frenata del mercato immobiliare. Oppure le coperture assicurative vendute in abbinata con i finanziamenti. «Non posso comunicare i dati puntuali prima della pubblicazione del bilancio, ma Metlife Italia conta di chiudere il 2013 con premi in crescita rispetto ai 155 milioni del 2012». (riproduzione riservata)