di Anna Messia
L’Ivass mette nel mirino le assicurazioni esterovestite, ovvero le compagnie create da italiani oltre i confini nazionali e che poi vendono polizze nella Penisola in regime di libera prestazioni di servizio (lps). È il caso della Onix Asigurari e della Forte Asigurari, entrambe con sede a Bucarest, in Romania, che da fine dicembre scorso, dopo l’intervento dell’autorità di controllo, non possono più stipulare nuovi contratti in Italia. «Un provvedimento adottato per tutelare gli interessi degli assicurati italiani e degli altri aventi diritto a prestazioni assicurative italiane», hanno sottolineato dall’Istituto presieduto da Salvatore Rossi. Già lo scorso giugno l’Ivass aveva annunciato l’adozione di iniziative riguardanti compagnie esterovestite e ha creato una unità organizzativa ad hoc (divisione lps e stabilimenti di imprese Ue) per monitorare il fenomeno dell’arbitraggio regolamentare. Il fatto è che le imprese estere che operano in Italia in lps o con una succursale sono soggette al controllo di stabilità dell’autorità del Paese dove sono domiciliate e all’Ivass resta solo da verificare la correttezza dei comportamenti. Nel caso di Onyx e Forte Asigurari la proprietà delle due compagnie che operano nel ramo cauzioni, soprattutto a favore di enti pubblici, è riconducibile a soggetti italiani, rispettivamente Simone Lentini e Stefano Piacentini, con precedenti penali e cui la legge italiana non consente di creare una società di diritto italiana. In passato ci sono stati altri due casi importanti di società in lps congelate dall’Ivass: a luglio 2012 City Insurance, anch’essa rumena, e nel 2010 la European Insurance Group (Eig) di Malta. (riproduzione riservata)