di Manuel Costa

La decisione di Standard & Poor’s, annunciata lo scorso 26 novembre, di mettere sotto osservazione il rating delle Generali (BBB+) per un possibile declassamento, alla luce dell’esposizione del Leone sul debito sovrano dell’Italia, non ha sortito effetti negativi sulla strategia del gruppo triestino di rifinanziare, a prezzi più convenienti, il proprio debito senior con scadenza nel 2014, pari a 2,25 miliardi, e di ridurlo contestualmente di circa 750 milioni.

 

Grazie anche alla riduzione dello spread tra Btp e Bund, che anche ieri si è attestato sotto quota 200 punti base, le Generali hanno infatti collocato con successo e in meno di due ore un’emissione obbligazionaria senior a tasso fisso e durata di 6 anni per un importo complessivo di 1,25 miliardi di euro. Il collocamento, riservato agli investitori istituzionali, è stato concluso con successo e ha ricevuto una domanda da parte di oltre 500 primari investitori per 9,4 miliardi, circa 7,5 volte rispetto al quantitativo offerto. L’emissione ha raccolto un forte interesse da parte degli investitori esteri, che hanno rappresentato circa il 90% dell’ammontare emesso, a conferma del credito di cui gode il gruppo sui mercati internazionali. Circa il 37% dell’emissione è stato allocato a investitori istituzionali inglesi, il 18% a società francesi e il 15% in Germania. Il costo dell’emissione collocata ieri, hanno spiegato le Generali in una nota, è inoltre significativamente inferiore all’attuale costo complessivo del debito senior e, di conseguenza, incrementerà l’Interest Cover Ratio di Gruppo. Il bond, con scadenza 2020, collocato a un prezzo pari al 99,6% del valore nominale, pagherà infatti una cedola di 2,875%. L’emissione è stata realizzata con il supporto di Bnp Paribas, Deutsche Bank, Goldman Sachs International e Société Générale Cib, in qualità di joint lead managers, e sarà quotata sulla borsa del Lussemburgo. (riproduzione riservata)