L’assicurazione per i medici ancora nel caos. E mentre il governo continua a convocare (con scarsi risultati, però) l’apposito tavolo tecnico che dovrebbe definire i requisiti minimi e massimi per i contratti assicurativi, dal presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri Amedeo Bianco, arriva l’allarme: «La responsabilità professionale non va affrontata con interventi “spot”, ma in maniera organica e sistematica». Ad accendere i riflettori sul tema dell’assicurazione per i professionisti dalla salute è stata la progressiva esplosione della casistica giudiziaria, specie per alcune specialità (ostetricia-ginecologia, ortopedia, chirurgia, anestesia) per le quali diventa difficile stabilire criteri di adeguatezza dei premi e dei massimali. Il risultato è che fino ad ora i camici bianchi hanno sempre rischiato di rimanere strangolati in una spirale di costi e di incertezze assicurative. A tentare di mettere un freno il decreto Balduzzi (l. 263/12) che ha previsto l’istituzione di un Tavolo tecnico per definire i requisiti minimi e uniformi per l’idoneità dei contratti, e la creazione di un fondo, per garantire un’idonea copertura assicurativa ai professionisti appartenenti alle specialità ad alto rischio e privi di copertura assicurativa. Le specialità soggette a risarcimenti più elevati, quindi potranno accedere, a richiesta, al fondo di garanzia finanziato in parte dai professionisti, in parte dalle compagnie assicurative. Nulla di fatto però, almeno fino ad ora. E nonostante la seconda proroga l’emanazione del dpr, prevista per agosto 2013 (già normata dal 2012), è rinviata al 15 agosto 2014. Ma per creare un sistema assicurativo valido, dice Bianco, «occorre innanzitutto ridefinire sul piano giuridico i diversi profili di responsabilità penale e civile. Occorre dunque cambiare le condizioni per consentire un accesso equo e sostenibile alle coperture assicurative. Stiamo valutando, come Fnomceo, la concreta fattibilità giuridica e contrattuale di una polizza collettiva che copra il primo rischio (compreso quello di rivalsa) per tutti i professionisti in attività, potendo così ragionevolmente contare, nelle logiche di questo specifico mercato, sia su una massiccia diluizione del rischio, sia su un maggior potere contrattuale».
Medici, l’assicurazione resta nel pantano
di Benedetta Pacelli