Pagina a cura di Leonardo Comegna  

 

Anno nuovo, contributi nuovi, solo per i lavoratori autonomi però. Ma facciamo quattro conti, assumendo il valore dell’1,2% come indice di inflazione che incide sui minimali e tetti vari; valore provvisorio indicato dal decreto Saccomanni a fine novembre.

Lavoratori dipendenti. Nulla di nuovo per i dipendenti ai quali già la Finanziaria 2007 aveva disposto un innalzamento dell’aliquota contributiva destinata al fondo pensioni di uno 0,30%. Per cui, l’aliquota invalidità, vecchiaia e superstiti (Ivs) dovuta all’Inps rimane fissata nel 33%, di cui 23,81 a carico dell’azienda e 9,19 a carico del lavoratore. Nel 2014 la quota a carico del dipendente sale al 10,19% (ex art. 3-ter della legge n. 438/1992) per la fascia di retribuzione mensile eccedente i 3.840 euro (un dodicesimo di 46.076, tetto pensionistico del prossimo anno).

Artigiani e commercianti. Di loro si è occupata la riforma Monti-Fornero. L’art. 24, comma 22, della legge n. 214/2011, prevede infatti un aumento progressivo dell’aliquota contributiva nella misura dello 0,45%, a partire dal 2013, sino a raggiungere il 24% dal 2018. Tradotto in cifre, ciò significa che nel 2014 gli artigiani dovranno applicare il 22,20% sul reddito d’impresa (dichiarato al Fisco) sino a 46.076 euro e il 23,20% sulla quota di reddito compreso tra 46.076 e 73.673 euro, massimale imponibile per il 2014. Mentre i commercianti, la cui aliquota anche per il 2014 è maggiorata di uno 0,09%, destinato al fondo per la razionalizzazione della rete commerciale (per favorire la cosiddetta rottamazione negozi), dovranno applicare il 22,29% sul fascia di reddito sino a 46.076 euro ed il 23,29% sulla quota compresa tra 46.076 e 76.793 euro. Nel 2014 il minimale di reddito imponibile ai fini del calcolo della contribuzione da versare all’Inps salirà a 15.532 euro, per cui il contributo minimo (comprensivo della quota di maternità) dovuta dagli artigiani è di 3.341 euro; mentre quella dovuta dai commercianti di 3.362 euro.

Parasubordinati. Sale di un punto l’aliquota contributiva dovuta nel 2014 dai parasubordinati, entro il massimale imponibile di 100.222 euro. Resta invece ferma, almeno per l’anno 2014, la quota dovuta dai titolari di partita Iva momentaneamente «graziati» dalla legge di Stabilità. Ciò detto, per il 2014 il quadro della contribuzione dovuta alla Gestione separata Inps si presenta come segue:

* soggetti titolari di partita Iva che non risultino già assicurati obbligatoriamente, né titolari di pensione diretta: l’aliquota resta fissata al 27,72%;

* soggetti non titolari di partita Iva che non risultino già assicurati obbligatoriamente, né titolari di pensione diretta: l’aliquota è fissata al 28,72%, (2/3 a carico del committente e 1/3 a carico del prestatore);

* soggetti assicurati obbligatoriamente (già iscritti ad un fondo previdenziale) e i titolari di pensione diretta: l’aliquota passa dal 20% del 2013 al 22% (di cui 2/3 a carico del committente).

* associati in partecipazione: l’aliquota sale al 28,72% (di cui 55% a carico del committente e 45% a carico dell’associato).

Il massimale di reddito imponibile, per tutte e tre le categorie di contribuenti è stabilito in misura pari a 100.222 euro annui (valore provvisorio).

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