La Germania crede nell’Italia, tanto che uno dei suoi principali operatori economici, il gigante assicurativo Allianz, ha deciso di puntare una grossa parte delle sue fiches sullo Stivale.
Nei nove mesi del 2013, Allianz Italia è cresciuta dell’1,5% nel ramo Danni (a fronte di un mercato in crisi), e del 3% nell’assicurazione contro i rischi auto e moto, mentre sul Vita le proiezioni sull’anno indicano un aumento superiore al 40%, quasi il doppio del mercato. Interpellato infine sul possibile interesse per vari asset in vendita in Italia, tra cui quelli della Milano Assicurazioni, Sartorel ha chiarito di cercare «sempre opportunità per crescere, ma siamo molto selettivi». Nessun commento anche su un possibile interesse di Allianz per gli asset assicurativi di Carige. Sulla stessa lunghezza d’onda di Sartorel anche il futuro numero uno della branch italiana Roehler, che si aspetta «per il 2014 di una partenza veloce nel segno della continuità. In Italia ho avuto una bellissima esperienza e oggi, per me, è un ritorno a casa. Anche dalla Svizzera ho continuato a seguire da vicino il mercato italiano e ho condiviso con Sartorel molti elementi dell’impostazione strategica». Parlando poi del progetto assicurativo di Allianz1, Roehler e Sartorel hanno spiegato che consiste in un contratto assicurativo unico altamente personalizzato (costruito in base a 13 possibili moduli di protezione) per proteggere se stessi, famiglia, patrimonio e casa «dai rischi più gravi», che accompagna il cliente per tutta la vita e può essere modificato in qualsiasi momento. Il pagamento del premio può essere mensile e per conoscere il prezzo dei singoli moduli sono sufficienti tre dati (data di nascita, professione e provincia di residenza). «Con Allianz1 abbiamo rivoluzionato il modo in cui le famiglie italiane possono assicurarsi. La modular offer non è un prodotto, è una soluzione assicurativa: un nuovo concetto di assicurazione», ha commentato Sartorel, sottolineando l’alto contenuto innovativo anche dell’Agenzia digitale, che comporta un cambiamento «radicale» del modello aziendale e consente tra l’altro «una riduzione tra il 70 e il 90% dell’utilizzo di carta». (riproduzione riservata)