di Andrea Di Biase

Toccherà, con ogni probabilità, all’attuale presidente del consiglio di sorveglianza diVivendi, Jean-René Fourtou, prendere il posto di Vincent Bolloré nel consiglio di amministrazione delle Generali. È questa l’indicazione raccolta in ambienti finanziari transalpini alla vigilia della riunione del board del gruppo triestino, che oggi sarà chiamato a cooptare un consigliere in sostituzione del finanziere bretone, dimessosi dalla carica lo scorso ottobre.

Il nome di Fourtou, che ha 74 anni e per più di dieci anni è stato l’uomo forte diVivendi, il gruppo che è riuscito a salvare dopo la dissennata gestione di Jean-Marie Messier, sarebbe stato suggerito ai vertici del Leone dallo stesso Bolloré, che oltre ad essere azionista delle Generali con una quota dello 0,13% è anche, con una partecipazione del 6%, uno dei principali azionisti di Mediobanca, che delle Generaliè tuttora il primo azionista.

 

Questo nonostante nei mesi scorsi i rapporti tra il finanziere bretone, che è il principale azionista di Vivendicon il 5%, e il presidente del cds del gruppo transalpino siano stati improntati a un’accesa dialettica. Tra i due era andato in scena un acceso braccio di ferro sulle strategie future del colosso francese dei media e delle tlc. Un serrato confronto che si è concluso con l’accordo, siglato lo scorso 26 novembre, che porterà al demerger dal gruppo transalpino delle attività di telefonia mobile e alla focalizzazione nei settori media e entertainment (Universal Music e Canal+) della nuovaVivendi, di cui Bolloré assumerà la presidenza al posto proprio di Fourtou.

Con la nomina del manager francese il cda delle Generali, che dopo le dimissioni di Bolloré era rimasto con soli 10 amministratori, tornerà a rispettare i limiti statutari, che prevedono che il board sia formato «da non meno di 11 e non più di 21 membri nominati dall’assemblea dopo averne stabilito il numero». Non dovrebbe invece essere affrontato nella riunione odierna del cda del Leone il tema dell’eventuale azione di responsabilità nei confronti dell’ex ad Giovanni Perissinotto e dell’ex cfo Raffaele Agrusti. Nelle settimane scorse l’Ivass aveva chiesto al vertice del Leone di riesaminare le operazioni con parti correlate realizzate dagli ex manager. Ma per ora i consulenti nominati dal comitato remunerazione e da quello audit non hanno ancora concluso il proprio lavoro. Cosa che dovrebbe avvenire nei primi mesi del 2014. (riproduzione riservata)