di Andrea Di Biase
Circa 1.200 piccoli azionisti di Fondiaria-Sai, gran parte dei quali assistiti dal Siti (Sindacato italiano tutela investimenti) Adusbef e Movimento Consumatori, ma ancheMediobanca, Unicredit, Consob e la stessa FonSai, oggi parte integrante del gruppoUnipol, hanno presentato richiesta di costituzione a parte civile nel processo con giudizio immediato, iniziato ieri davanti al Tribunale di Torino, contro Salvatore Ligresti e gli ex manager del gruppo assicurativo Fausto Marchionni, Emanuele Erbetta e Antonio Talarico, accusati di falso in bilancio e manipolazione del mercato.
Assenti Ligresti ed Erbetta, nell’aula 3 del Palazzo di Giustizia, erano invece presenti Talarico e Marchionni, cui ieri sono stati revocati gli arresti domiciliari. L’udienza, iniziata attorno alle 10, è servita alla presentazione delle richieste di costituzione a parte civile, che saranno valutate il prossimo 13 dicembre. Probabilmente si discuterà anche delle questioni preliminari, tra cui quella della competenza territoriale, se verrà sollevata. Il collegio presieduto da Giorgio Gianetti non si è invece pronunciato sulla richiesta, avanzata dall’avvocato Fabio Belloni, che assiste il Siti, di dare formalmente notizia dell’avvio del procedimento facendo ricorso ai pubblici proclami. Questo perché «gli azionisti», ha spiegato il legale, «non sono mai stati avvertiti formalmente di questo processo. Nell’interesse di chi non ha fatto in tempo a costituirsi», ha spiegato Bellini, «chiedo di disporre la notifica per pubblici proclami della data della prossima udienza». L’avvocato del Siti, noto alle cronache anche per aver difeso l’ex patron della Parmalat, Calisto Tanzi, ha inoltre chiesto «un differimento della fase odierna» in modo tale da riunire il procedimento in corso con quello avviato dai pm di Torino, Vittorio Nessi e Marco Gianoglio, nei confronti di Paolo Ligresti e altri otto indagati, nei confronti dei quali è stato disposto il rinvio a giudizio, ma non è ancora stata fissata l’udienza preliminare. Alla richiesta dell’avvocato Belloni si sono associati anche gli altri legali e gli avvocati della difesa. Le due figlie di Salvatore Ligresti hanno invece optato per il patteggiamento: Giulia ha concordato a inizio settembre una condanna a due anni e 8 mesi mentre si discuterà il prossimo 19 dicembre la proposta di patteggiamento a 3 anni e 4 mesi avanzata da Jonella Ligresti.
Tra chi si ritiene danneggiato dalla gestione di FonSai da parte della famiglia Ligresti figurano anche Mediobanca, che è il principale creditore del gruppo assicurativo, in virtù del prestito subordinato da circa 1 miliardo, e Unicredit, che ritiene di aver avuto un danno per aver partecipato all’aumento di capitale dell’estate 2011, il cui prospetto si basava sul bilancio 2010, che per la Procura di Torino riportava indicazioni sulla riserva sinistri non corrispondenti al vero. Tra gli altri, hanno chiesto di costituirsi parte civile anche la Consob e la stessa Fondiaria-Sai, nella veste della nuova gestione, dopo il passaggio del controllo a Unipol. La società, tuttavia, potrebbe essere chiamata a rispondere anche come responsabile civile. Ieri, intanto, Antonino D’Ambrosio si è dimesso da sindaco di FonSai, Milano Assicurazioni e Premafin. Le dimissioni sono arrivate per «motivi personali». (riproduzione riservata)