I popoli più longevi sono quello italiano, giapponese e svizzero. Almeno tra i paesi appartenenti all’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che conta 34 nazioni, comprese le più importanti del pianeta. La speranza di vita in Italia, Giappone e Svizzera supera gli 82 anni rispetto agli 80 anni che costituisce la media dei paesi ricchi.

A partire dal 1970 gli stati membri dell’Ocse hanno guadagnato un decennio: ciò è avvenuto grazie al miglioramento delle condizioni di vita e ai progressi della medicina.

 

Un discorso che vale in generale, ma che non spiega la performance dei tre popoli che hanno guadagnato la vetta.

Il Giappone detiene da molto tempo il record della longevità con una media di 82,8 anni, ma ormai è stato raggiunto dall’Italia. Spesso si è spiegata la lunga vita nipponica con l’alimentazione equilibrata fatta di riso, pesce e tè. Eppure, dicono gli esperti dell’Ocse, la dieta italiana è meno sana e, dunque, questo elemento non è determinante. La ricchezza lo è altrettanto e questo giustificherebbe gli 82,7 anni degli svizzeri che, in termini di pil per abitante, sono tra i primi in Europa. Ma neppure questo è un fattore decisivo. Basti pensare che gli americani vivono qualche anno in meno. Non resta che ritenere che la ricetta sia costituita da un insieme di denaro, alimentazione e opportunità di curarsi e prevenire le malattie. Ma neppure questa, c’è da scommetterci, è una conclusione definitiva.

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