JP Morgan patteggia per 13 mld $

di Francesco Colamartino

L’accordo prevede che la banca guidata da Jamie Dimon paghi 4 miliardi di dollari ai proprietari che hanno perso la casa e altri 9 miliardi agli investitori che hanno sofferto perdite a causa delle cartolarizzazioni di mutui immobiliari a rischio. I famosi derivati che fecero deflagrare la crisi finanziaria del 2008. Si tratta del maggior patteggiamento mai siglato tra il governo Usa e un’azienda. Un infelice primato (per la banca) sfilato a Bp, che per la catastrofe ambientale del Golfo del Messico dovette sborsare 4,5 miliardi di dollari. L’intesa prevede anche l’assunzione di responsabilità per gli errori compiuti da Washington Mutual prima dell’acquisizione del 2008 da parte di Jp Morgan. La banca newyorkese, con il patteggiamento da 13 miliardi, vuole lasciarsi alle spalle l’accusa di aver fornito informazioni fuorvianti sulla qualità dei mutui acquistati durante il boom immobiliare ai due colossi semipubblici del credito immobiliare, Fannie Mae e Freddie Mac.

Dei 4 miliardi concordati, circa 1,7 saranno impiegati per ridurre i tassi sui mutui concessi dalla banca statunitense in cui il mutuatario deve più denaro rispetto al valore della proprietà. Un’ulteriore cifra compresa tra 300 e 500 milioni sarebbe invece destinata a dilazionare le rate mensili. I restanti 2 miliardi andranno a coprire una serie di misure, tra cui nuovi prestiti per i mutuatari a basso e medio reddito. Un supervisore indipendente sarà incaricato di controllare che il rimborso sia completato entro il 2016. In caso contrario Jp Morgan potrebbe essere costretta a pagare quanto non rimborsato direttamente al governo o a una terza parte, come un’associazione non profit attiva nell’assistenza a persone in difficoltà con le rate dei mutui. (riproduzione riservata)