di Anna Messia
Si apre la seconda fase del riassetto di Aviva in Italia sotto la guida di Patrick Dixneuf, arrivato al timone della compagnia nel 2012. Una riorganizzazione che passa per le partnership bancarie e che prevede anche l’accelerazione del reclutamento di nuovi agenti e lo sviluppo del canale dei promotori finanziari.
Aviva ha un’alleanza nel ramo Vita con Unicredit e Ubi, un accordo nel Danni con il Banco Popolare e una rete di oltre 650 agenti plurimandatari. Solo qualche mese fa si ipotizzava che l’assicuratore inglese, alle prese con una profonda ristrutturazione in patria, potesse decidere di abbandonare l’Italia. L’arrivo di Dixneuf ha zittito le voci, visto che il mandato ricevuto dal nuovo amministratore delegato è stato quello di migliorare la profittabilità dell’Italia, dove Aviva occupa oggi l’ottava posizione sul mercato con un investimento complessivo di 1 miliardo di sterline (che comprende quote bancarie, come l’1% di Unicredit e partecipazioni in società del gruppo Ubi). Nei progetti non c’è la dismissione di asset stategici, se non quelli più piccoli e considerati non più funzionali per l’attività del gruppo. «Con il mio mandato è stato un po’ come ricevere una scatola con alcuni pezzetti da aggiustare e sistemare», spiega Dixneuf. I numeri hanno iniziato a dargli ragione. «Siamo soddisfatti delle attività italiane che stanno andando meglio del previsto», aggiunge. L’utile operativo nel primo semestre è stato di 94,5 milioni (+7%) e in questi mesi c’è stata una «buona crescita dei rami elementari, con un incremento del 4% dei premi nei nove mesi, in controtendenza rispetto al mercato che ha registrato una flessione del 3%». Ora c’è da rimettere a punto le partnership bancarie «che vorremmo prolungare ed estendere», spiega Dixneuf. Nel caso dell’accordo con ilBanco Popolare è alle viste «un progetto pilota per la distribuzione delle polizze Rc Auto, ma si guarda anche ai prodotti per la casa o la salute», aggiunge l’amministratore delegato, «perché per fare un servizio di consulenza al cliente dobbiamo proporre qualcosa di diverso. Il mercato italiano è molto concentrato sulle polizze di ramo I e sull’Rc Auto, ma c’è bisogno di una nuova offerta». La discussione è aperta anche con Unicredit e Ubi. «A fine anno sarà chiaro per noi e per le banche come rifocalizzarci», aggiunge Dixneuf, che scommette anche sulla rete degli agenti. Il piano prevede il reclutamento di 50 nuovi agenti plurimandatari entro fine 2014 e il potenziamento degli accordi con reti di promotori finanziari, che comprendono già società come Fineco e Credem. Tra gli asset da dismettere c’è invece Eurovita, la compagnia che vede tra i principali azionisti Aviva e il Banco. In trattativa, come anticipato da MF-Milano Finanza il 4 giugno scorso, c’è il fondo di private equity americano Jc Flowers, e il dossier è al vaglio dell’Ivass. (riproduzione riservata)