Alla faccia della richiesta della gran parte dei consiglieri d’indirizzo (14 su 24), il presidente della Fondazione Carige, Flavio Repetto, non rispetta il termine della convocazione urgente e fissa per il 30 ottobre la riunione decisiva del consiglio d’indirizzo per la votazione della mozione di sfiducia nei suoi confronti presentata dalla maggioranza dell’organo.
In seno agli organi della Fondazione c’è tensione ma non sono al momento previsti altri atti formali e controrepliche a Repetto. Tra l’altro, secondo indiscrezioni provenienti da ambienti romani, la Fondazione non corre alcun rischio di commissariamento. Nel caso di decadenza del suo presidente ci sarà l’immediata nomina un sostituto.
Resta il fatto che il livello d’attenzione in città è alto, al punto che il presidente diCarige, Cesare Castelbarco Albani, ha dovuto comunicare ufficialmente che «i paventati rischi sono totalmente infondati» e difendere l’azienda dalle diverse prese di posizione della politica locale (Regione e Comune di Genova) di questi ultimi giorni. L’istituto, infatti, «possiede fondamentali solidi, vanta risorse umane motivate e professionalmente qualificate e ha avviato un processo di rafforzamento patrimoniale e un percorso diretto alla soluzione della problematiche sollevate dall’organo di vigilanza nel corso dell’ultima visita ispettiva». A conferma della solidità e della reputazione della banca, sottolinea Castelbarco Albani, «che proprio oggi sono stati interamente collocati 750 milioni di covered bond con scadenza a cinque anni e cedola del 3,875%». Un’emissione che «ha incontrato il forte gradimento degli investitori istituzionali dal momento che le richieste hanno superato la richiesta di 1,4 miliardi».
Solidarietà e appoggio ai vertici dell’istituto ligure sono arrivati poi dai sindacati (Fiba Cisl, Fisac Cgil, Uilca Uil, Dircredito, Fabi, Unità sindacale Falcri). (riproduzione riservata)