Si aggrava la situazione di Carige, alla prese con un delicato processo di ristrutturazione avviato dal nuovo presidente Cesare Castelbarco dopo i rilievi della Banca d’Italia. Nei giorni scorsi, 17 dei 28 consiglieri di indirizzo della Fondazione, che controlla quasi la metà del capitale della banca, hanno chiesto le dimissioni del presidente della Fondazione, Flavio Repetto.
La presa di posizione è stata spiegata come inerente esclusivamente il presidente e non l’ente nel suo complesso, tantomeno la banca. Tra l’altro, i consiglieri hanno contestato che «le prerogative del consiglio di indirizzo sono sistematicamente mortificate nel loro ruolo strategico, anche in violazione delle norme statutarie. Egli (Repetto, ndr) ha gestito l’ente quale sua esclusiva proprietà, chiamando alla mera ratifica gli organi: la logica è stata quella di non dover disturbare il manovratore impegnato in un ruolo strategico per il bene superiore, senza la pretesa degli organi di dover per forza comprendere».
Per arginare questa nuova guerra interna, il presidente della regione, Claudio Burlando, ha convocato tutti i rappresentanti delle istituzioni e degli enti che designano i membri nel consiglio di indirizzo della Fondazione.
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