di Francesco Colamartino 

Dexia, la più grande banca franco-belga, nonché il primo istituto finanziario a essere stato travolto dalla crisi del debito dell’Eurozona, prosegue nel recupero di risorse volto a rimborsare gli aiuti di Stato con cui è stata salvata. A tal fine ha deciso di vendere alla New York Life Investments la divisione dedicata alla gestione del risparmio, per un valore di 380 milioni. Dexia ha avviato un ampio programma di dismissioni di asset per rimborsare i 5,5 miliardi erogati a suo favore dalla Francia e dal Belgio. Tra il 2008 e il 2011 la banca ha infatti subito le conseguenze della crisi finanziaria, che le ha causato difficoltà di finanziamento sul mercato interbancario, con la successiva necessità di un salvataggio da parte dei governi. Già lo scorso dicembre Dexia aveva trovato un accordo preliminare con una società di private equity di Hong Kong, la Gcs Capital, per cederle, sempre per 380 milioni, le proprie attività di asset management. L’intesa, però, è stata cancellata lo scorso luglio per l’incapacità di Gcs di presentare le necessarie garanzie di pagamento. Intanto la New York Life Investments ha colto la palla al balzo per aumentare la sua presenza all’estero, incrementando gli asset in gestione di 100 miliardi di dollari, fino a un totale di oltre 480 miliardi. Nel 2011 il ramo belga della banca, Dexia Banque Belgique, è stato nazionalizzato, mentre i governi di Belgio, Francia e Lussemburgo le hanno garantito altri 85 miliardi per sostenere le attività finanziarie più a rischio, bond greci in testa. (riproduzione riservata)